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Titolo |
Storie e cronache della buzza di Biasca (30 settembre 1513 - 25 maggio 1515) |
Edizione |
in "Archivio storico ticinese", n. 154, novembre 2013, pp.122-135 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona /Doc. regionale
Ticinensia 3.3.3 |
Osservazioni |
Articolo sullo storico evento che ha
così fortemente marcato il territorio e che ha avuto vasta eco
anche nelle cronache del tempo al di fuori del Ticino. Si riportano
interessanti cronache inedite e precisazioni riguardo alle datazioni
esatte della frana del monte Crenone e della buzza. |
Titolo |
Frana di Preonzo (Valegion) : rassegna stampa |
Edizione |
[S.l.] : [s.n.], 2002 -2014 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. Regionale
Segn.: Dossier Catastrofi naturali e non |
Osservazioni |
Articoli che riportano varie fasi della vicenda
della frana di Preonzo, fenomeno che ha tenuto la regione con il fiato
sospeso a fasi alterne nel corso di diversi anni.
La zona di Preonzo è stata soggetta a frane e scoscendimenti
anche in passato, come riportano documenti dei secoli XVII e XVIII.
L'episodio più grave risale al 15 agosto 1725, quando una frana
causò ben 17 vittime. Per questo motivo si evitò in
seguito di insediare attività e costruzioni nella zona colpita
dalle frane.
A partire dagli anni 60 del '900 però cominciarono a installarsi nell'area delle industrie.
Solo negli anni '90 ci si rese conto dei fenomeni geologici che
potevano creare pericolo per la zona industriale creatasi nel
frattempo, si era aperta una fessura importante sull'Alpe Roscioro, che
dal 1990 viene monitorata. Come misura di prevenzione si costruirono a
varie riprese delle vasche di contenimento per proteggere la zona
industriale e le strade (cantonale e autostrada).
La situazione si fece
però più seria a partire dall'autunno del 2001, e negli
anni seguenti, a varie riprese, soprattutto nel periodo primaverile in
seguito a intense piogge, si sono verificate colate di fango e detriti.
Purtroppo l'instabilità della situazione ha reso inutili le
vasche di contenimento in alcune occasioni.
A seguito di ulteriori
lavori, tra il 2006 e il 2010 non ci furono allarmi, ma a partire dal
2010 la fessura dell'Alpe Roscioro ha subito un allargamento
preoccupante. Le piogge della primavera 2012 hanno portato ha
un'aggravarsi della situazione che ha imposto nella prima metà
di maggio la chiusura di strade e l'inagibilità della zona industriale.
A seguito della frana verificatasi il 15 maggio 2012, che ha
comportatato la discesa di circa metà del materiale, e di
ulteriori lavori effettuati successivamente, la situazione è per ora
stazionaria. |
Autore |
Salvadè, Giorgio ; Graf, Andrea ;
Thüring, Manfred |
Titolo |
Previsioni di frane superficiali dovute
a precipitazioni intense : un modello regionale |
Edizione |
In : Bollettino della
Società Ticinese di Scienze Naturali, vol. 95,
2007, p. 67-74 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
Regionale
Segn.: BCB BPER 234 |
Osservazioni |
Tre studiosi dell'Istituto di Scienze della
Terra, a Canobbio, esaminano la relazione fra piogge di grande
intensità, o durata, e frane superficiali e flussi di
detrito. Viene presentato un modello regionale delle rilevazioni
ottenute, applicato al Canton Ticino.
Si tratta di un modello empirico, ma comunque utile per analizzare
eventi storici e seguire fenomeni alluvionali in corso, identificandone
la fase critica per l'innesco di dissesti e scoscendimenti, ovvero il
grado di pericolo per la stabilità del terreno. |
Autore |
Dotta, Tania |
Titolo |
Frane, in : Valanghe
nella storia dell'Alta Leventina, p. 17 |
Edizione |
Locarno : Dadò, 2004 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
Regionale
Segn.: BCB 3.5.1 DOTTA |
Osservazioni |
Non solo le valanghe, ma anche le frane hanno
sovente colpito l'abitato di Airolo.
- Nel 1846 vi fu una frana vicino all'Alpe di
lago
- Nel1898, il 28 dicembre, una frana staccatasi
dalla regione del Sasso Rosso distrusse parecchie case, stalle e
pascoli, causando 3 morti. Vi fu anche un incendio, e in tutto i danni
ammontarono a un milione di franchi.
- Nel 1991 e nel 1992 altre frane spinsero ad
approntare nuove opere protettive.
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Titolo |
Frana del Sasso Rosso : 28
dicembre 1898 |
Edizione |
[Airolo] : Comune di Airolo, 1998 |
Localizzazione
segnatura |
Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Magazzino / ASB 12330 |
Osservazioni |
La pericolosità del Sasso Rosso, a
nord dell'abitato di Airolo, era nota, ma l'evento rovinoso del 28
dicembre 1898 anticipò ogni intervento di prevenzione: la
massa principale della costa si staccò, sommergendo con
500'000 metri cubi di detriti la parte superiore di Airolo e causando
la morte di tre persone.
L'opuscolo ben illustra le vicende dei sopravvissuti, dei soccorritori
e di quanti si trovarono a gestire le opere di ricostruzione e
prevenzione. A tale scopo, viene proposta una lista dei lavori eseguiti
dal 1899 al 1902 per smantellare la frana, costruire muraglioni di
difesa, scavare canali di scarico, rimboschire i terreni, ecc.
Vengono infine proposti dati e grafici di carattere geologico,
nonché accenni ai controlli effettuati in zona fino al 1994,
su incarico dell'Ufficio Geologico Cantonale. I risultati conseguiti
parlano di un movimento continuo del Sasso Rosso, da tenere sotto
continuo monitoraggio (spostamenti rocciosi di 2 cm all'anno). Tra il
1997 e il 1998 sono stati quindi posati in zona 11 punti di controllo
che, a scadenza trimestrale, informano gli esperti del grado di
pericolosità della zona. |
Titolo |
La frana di Campo Vallemaggia : rassegna
stampa (selezione) |
Localizzazione
segnatura |
Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 408, n. interno 59 |
Osservazioni |
Selezione di articoli sulla frana di Campo
Vallemaggia, per gli anni Sessanta e Settanta.
Il primo studio sulla storica frana di Campo è del 1858
(ing. Poncini). Nel corso dei decenni, teorie e previsioni al riguardo
si sono succedute. Contrariamente a quanto affermava l'ing. Riccardo
Gianella nel 1932, la frana si è rivelata pericolosa per il
villaggio. Negli anni Sessanta il torrente Rovana prosegue la sua opera
di erosione e l'altipiano sprofonda sempre più: si calcola
uno spostamento di mezzo metro all'anno. Basti pensare, al riguardo,
che il campanile della chiesa di Campo si è spostato
orizzontalmente di ben 24 metri, dal 1892 al 1949!
Diversi articoli parlano delle possibili soluzioni per arginare il
fenomeno:
- scavo di una galleria di drenaggio dei detriti
- sistemazione dell'alveo della Rovana
Negli anni Settanta si discute degli aspetti pratici ed economici di
tali interventi, che potrebbero preservare sia gli abitati di Campo e
Cimalmotto che l'economia della regione, ormai a rischio di
spopolamento. Si calcola che siano necessari 16 milioni circa di
franchi per intraprendere i lavori, che inizieranno soltanto nel 1993. |
Autore |
Gianella, Riccardo |
Titolo |
Considerazioni sulla frana di Campo
Vallemaggia |
Edizione |
Locarno : Pedrazzini, 1932 |
Localizzazione
segnatura |
Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 296, n. interno 1184 |
Osservazioni |
Articolo tratto dal Bollettino della
Società Ticinese di Scienze Naturali del 1932.
Basandosi anche su osservazioni dell'ing. Veladini,
capotecnico cantonale che nel 1899 stese un primo rapporto sulle spese
di sistemazione della suddetta frana, l'ing. Riccardo Gianella aggiorna
la situazione geologica e territoriale di Campo Vallemaggia.
Le più antiche notizie della frana di Campo risalgono al
1780 e al 1830. Lo studio dei depositi alluvionali e dell'andamento dei
fiumi Rovana e Maggia, però, non convincono Gianella
dell'approssimarsi di un'ulteriore disastro. Secondo i suoi calcoli, la
forza erosiva della Rovana è costante nelle sue
manifestazioni, e la Maggia non è quindi passibile di
sbarramento a Cevio. Per i villaggi di Campo e Cimalmotto i progressi
dell'erosione non sarebbero preoccupanti, mentre lo è il
movimento di tutto l'altipiano; in quest'ambito si è
già agito con varie forma di prosciugamento, incanalamento,
rimboschimento, ma nulla può assicurare la
stabilità del terreno, a lungo termine. |
Autore |
Jäggli, M. |
Titolo |
Il cataclisma tellurico al Motto d'Arbino |
Edizione |
In : Ticino, anno V, n. 11,
1928, p. 161-164 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Lugano / Magazzini
Segn.: LGC 105 M 3/43 |
Osservazioni |
In termini più specifici, non di un
terremoto si è trattato, ma di una grande frana verificatasi
il 2 ottobre 1928 lungo il Monte d'Arbino, la catena montagnosa che
separa la Valle di Arbedo dalla Valle Morobbia, ad est di Bellinzona.
Da tempo i geologi avevano rilevato la pericolosità della
vetta del monte, che dal 1888 si era spostata in senso orizzontale di
diversi centimetri. La frana, di enorme portata e sopraggiunta senza il
concorso di precipitazioni, distrugge circa metà del
patrimonio patriziale di Arbedo (legname, cascinali, strade,
teleferica, ecc.). E il pericolo perdura, in quanto si rileva che il
materiale franato corrisponde a circa un terzo della mole di terreno
spostata e tuttora incombente sulla valle. |
Titolo |
Rapporto e Contoreso del Comitato per la
distribuzione soccorsi ai danneggiati dalla frana del Sasso Rosso sopra
Airolo |
Edizione |
Bellinzona : Tip. Colombi, 1900 |
Localizzazione
segnatura |
Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 296, n. interno 1186 |
Osservazioni |
Rapporto preciso sugli aiuti pervenuti ai
danneggiati dalla frana che, nella notte del 28 dicembre 1898,
distrusse interamente il quartiere airolese di S.Carlo, risparmiato
dall'incendio del 1877, uccidendo anche tre persone.
La continua serie di sciagure patite dal villaggio di Airolo colpiscono
l'opinione pubblica ticinese, che ancora una volta risponde
generosamente, sussidiando le vittime per franchi 65'000 circa.
Allegato all'opuscolo, una tabella con le generalità dei
danneggiati e la somma loro elargita secondo il danno annunciato. |
Autore |
Merz, F |
Titolo |
Relazione sui rimboschimenti e sulle
opere di difesa contro le valanghe e le frane : eseguite
dall'Ispettorato Forestale Ticinese |
Edizione |
Bellinzona : Tip. Cantonale, 1900 |
Localizzazione
segnatura |
Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 296, n. interno 1186 |
Osservazioni |
Nel 1900 il Consiglio di Stato fa elaborare una
statistica particolareggiata sui rimboschimenti e le opere di
prevenzione eseguiti dall'ispettorato forestale ticinese. Nasce
così un utile librettino che ben illustra la consapevolezza
di tenere sotto controllo un territorio bello, ma difficile nella sua
complessità geologica.
Dopo un accenno alla pericolosa devastazione dei boschi, si propone una
tabella riassuntiva delle opere di rimboschimento e difesa eseguite dal
1877 al 1899, con analisi minuziosa di importi, sussidi federali
utilizzati, ecc. Segue una panoramica sulla situazione ticinese,
distinta per singole regioni e vallate, con esempi fotografici di
interventi in Valle Scareglia e Valcolla, tavole riassuntive di
superfici rimboscate (con relativa spesa) e di altri interventi di
contenimento o riconversione dei terreni.
Infine c'è una carta prospettica del cantone, ben
dettagliata, per il reperimento esatto delle opere effettuate contro
frane, valanghe e tracimazione di corsi d'acqua. |
Per andare oltre... |
Rassegna
stampa
Ampia rassegna stampa, dalla quale si evidenzia il costante pericolo di
frane e caduta di massi nel Cantone. La sola cronaca degli ultimi 15
anni, per non citare il nutrito materiale d'archivio, mostra una lunga
sequenza di eventi rovinosi, con fenomeni di scoscendimento e caduta di
detriti che costituiscono reali problemi per l'incolumità di
persone ed abitazioni. Alla pura cronaca degli avvenimenti si alternano
pagine che parlano di studi geologici sul tema, di progetti ed opere di
prevenzione, di costi per gli interventi proposti e/o effettuati, ecc.
Riferimenti bibliografici
- 1996 - Agustoni, Stefano - Precipitazioni
in grado di innescare frane e flussi di detrito nella regione del
Cantone Ticino - Bellinzona : Dipartimento del Territorio,
Div. Pianificazione (Lugano, Biblioteca cantonale / Magazzini - LGC OP
4688)
- 1949 - Gianella, Riccardo - Il
torrente Rovana a Campo Valle Maggia : contributo allo studio della
frana di Campo - Bellinzona : Ufficio tecnico cantonale, II
sezione (Lugano, Bibl. cantonale / Libreria Patria - LGC LP P 374)
- 1943 - Casasopra, Secondo - Appunti
di geologia del Ticino -Bellinzona : Tipografia Grafica
(Lugano, Bibl. Cantonale / Magazzini - LGC 095 G 14/46)
- 1937 - Gemnetti, Giacomo - Note
bibliografiche di geografia e geologia ticinese -Bellinzona :
Tipografia Grafica (Bellinzona, Bibl. Cantonale / Magazzini - BCB
Opuscolo 527)
- 1932 - Papa, Elvezio - Note
geologiche sul cantone Ticino : tre conferenze : il Mendrisiotto, il
Luganese, il Sopraceneri -Bellinzona : La Scuola (Lugano,
Bibl. Salita dei Frati / Fondo Moderno - BSF 191 G 6(17))
- 1932 - Berini, Cipriano - La
frana di Campo : Valle Maggia -S.l. : s.n. (Lugano, Bibl.
cantonale / Libreria Patria - LGC LP P 374)
- Frane del Ticino
(Bellinzona, Archivio di Stato / Fondo Diversi - Scatola 296, n.
interno 1186)
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