Dossier documentari

Ticino - Catastrofi naturali e non

6. Frane e smottamenti

Sommario completo

1. Premessa

2. Generalità

3. Aspetti legislativi (Confederazione)

4. Aspetti legislativi (Cantone)

5. Valanghe e grandinate

6. Frane e smottamenti

7. Incendi

8. Terremoti

9. Bibliografia audiovisiva

10. Indirizzi utili


Titolo Storie e cronache della buzza di Biasca (30 settembre 1513 - 25 maggio 1515)
Edizione in "Archivio storico ticinese", n. 154, novembre 2013, pp.122-135
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Biblioteca cantonale di Bellinzona /Doc. regionale
Ticinensia 3.3.3
Osservazioni Articolo sullo storico evento che ha così fortemente marcato il territorio e che ha avuto vasta eco anche nelle cronache del tempo al di fuori del Ticino. Si riportano interessanti cronache inedite e precisazioni riguardo alle datazioni esatte della frana del monte Crenone e della buzza.

Titolo Frana di Preonzo (Valegion) : rassegna stampa
Edizione [S.l.] : [s.n.], 2002 -2014
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. Regionale
Segn.: Dossier Catastrofi naturali e non
Osservazioni Articoli che riportano varie fasi della vicenda della frana di Preonzo, fenomeno che ha tenuto la regione con il fiato sospeso a fasi alterne nel corso di diversi anni.

La zona di Preonzo è stata soggetta a frane e scoscendimenti anche in passato, come riportano documenti dei secoli XVII e XVIII. L'episodio più grave risale al 15 agosto 1725, quando una frana causò ben 17 vittime. Per questo motivo si evitò in seguito di insediare attività e costruzioni nella zona colpita dalle frane.
A partire dagli anni 60 del '900 però cominciarono a installarsi nell'area delle industrie.
Solo negli anni '90 ci si rese conto dei fenomeni geologici che potevano creare pericolo per la zona industriale creatasi nel frattempo, si era aperta una fessura importante sull'Alpe Roscioro, che dal 1990 viene monitorata. Come misura di prevenzione si costruirono a varie riprese delle vasche di contenimento per proteggere la zona industriale e le strade (cantonale e autostrada).
La situazione si fece però più seria a partire dall'autunno del 2001, e negli anni seguenti, a varie riprese, soprattutto nel periodo primaverile in seguito a intense piogge, si sono verificate colate di fango e detriti. Purtroppo l'instabilità della situazione ha reso inutili le vasche di contenimento in alcune occasioni.
A seguito di ulteriori lavori, tra il 2006 e il 2010 non ci furono allarmi, ma a partire dal 2010 la fessura dell'Alpe Roscioro ha subito un allargamento preoccupante. Le piogge della primavera 2012 hanno portato ha un'aggravarsi della situazione che ha imposto nella prima metà di maggio la chiusura di strade e l'inagibilità della zona industriale. A seguito della frana verificatasi il 15 maggio 2012, che ha comportatato la discesa di circa metà del materiale, e di ulteriori lavori effettuati successivamente, la situazione è per ora stazionaria.

Autore Salvadè, Giorgio ; Graf, Andrea ; Thüring, Manfred
Titolo Previsioni di frane superficiali dovute a precipitazioni intense : un modello regionale
Edizione In : Bollettino della Società Ticinese di Scienze Naturali, vol. 95, 2007, p. 67-74
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. Regionale
Segn.: BCB BPER 234
Osservazioni Tre studiosi dell'Istituto di Scienze della Terra, a Canobbio, esaminano la relazione fra piogge di grande intensità, o durata, e frane superficiali e flussi di detrito. Viene presentato un modello regionale delle rilevazioni ottenute, applicato al Canton Ticino.
Si tratta di un modello empirico, ma comunque utile per analizzare eventi storici e seguire fenomeni alluvionali in corso, identificandone la fase critica per l'innesco di dissesti e scoscendimenti, ovvero il grado di pericolo per la stabilità del terreno.

Autore Dotta, Tania
Titolo Frane, in : Valanghe nella storia dell'Alta Leventina, p. 17
Edizione Locarno : Dadò, 2004
Localizzazione
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. Regionale
Segn.: BCB 3.5.1 DOTTA
Osservazioni Non solo le valanghe, ma anche le frane hanno sovente colpito l'abitato di Airolo.
  • Nel 1846 vi fu una frana vicino all'Alpe di lago
  • Nel1898, il 28 dicembre, una frana staccatasi dalla regione del Sasso Rosso distrusse parecchie case, stalle e pascoli, causando 3 morti. Vi fu anche un incendio, e in tutto i danni ammontarono a un milione di franchi.
  • Nel 1991 e nel 1992 altre frane spinsero ad approntare nuove opere protettive.

Titolo Frana del Sasso Rosso : 28 dicembre 1898
Edizione [Airolo] : Comune di Airolo, 1998
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Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Magazzino / ASB 12330
Osservazioni La pericolosità del Sasso Rosso, a nord dell'abitato di Airolo, era nota, ma l'evento rovinoso del 28 dicembre 1898 anticipò ogni intervento di prevenzione: la massa principale della costa si staccò, sommergendo con 500'000 metri cubi di detriti la parte superiore di Airolo e causando la morte di tre persone.
L'opuscolo ben illustra le vicende dei sopravvissuti, dei soccorritori e di quanti si trovarono a gestire le opere di ricostruzione e prevenzione. A tale scopo, viene proposta una lista dei lavori eseguiti dal 1899 al 1902 per smantellare la frana, costruire muraglioni di difesa, scavare canali di scarico, rimboschire i terreni, ecc.
Vengono infine proposti dati e grafici di carattere geologico, nonché accenni ai controlli effettuati in zona fino al 1994, su incarico dell'Ufficio Geologico Cantonale. I risultati conseguiti parlano di un movimento continuo del Sasso Rosso, da tenere sotto continuo monitoraggio (spostamenti rocciosi di 2 cm all'anno). Tra il 1997 e il 1998 sono stati quindi posati in zona 11 punti di controllo che, a scadenza trimestrale, informano gli esperti del grado di pericolosità della zona.

Titolo La frana di Campo Vallemaggia : rassegna stampa (selezione)
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Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 408, n. interno 59
Osservazioni Selezione di articoli sulla frana di Campo Vallemaggia, per gli anni Sessanta e Settanta.

Il primo studio sulla storica frana di Campo è del 1858 (ing. Poncini). Nel corso dei decenni, teorie e previsioni al riguardo si sono succedute. Contrariamente a quanto affermava l'ing. Riccardo Gianella nel 1932, la frana si è rivelata pericolosa per il villaggio. Negli anni Sessanta il torrente Rovana prosegue la sua opera di erosione e l'altipiano sprofonda sempre più: si calcola uno spostamento di mezzo metro all'anno. Basti pensare, al riguardo, che il campanile della chiesa di Campo si è spostato orizzontalmente di ben 24 metri, dal 1892 al 1949!
Diversi articoli parlano delle possibili soluzioni per arginare il fenomeno:
  • scavo di una galleria di drenaggio dei detriti
  • sistemazione dell'alveo della Rovana
Negli anni Settanta si discute degli aspetti pratici ed economici di tali interventi, che potrebbero preservare sia gli abitati di Campo e Cimalmotto che l'economia della regione, ormai a rischio di spopolamento. Si calcola che siano necessari 16 milioni circa di franchi per intraprendere i lavori, che inizieranno soltanto nel 1993.

Autore Gianella, Riccardo
Titolo Considerazioni sulla frana di Campo Vallemaggia
Edizione Locarno : Pedrazzini, 1932
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Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 296, n. interno 1184
Osservazioni Articolo tratto dal Bollettino della Società Ticinese di Scienze Naturali del 1932.
Basandosi anche su osservazioni dell'ing. Veladini, capotecnico cantonale che nel 1899 stese un primo rapporto sulle spese di sistemazione della suddetta frana, l'ing. Riccardo Gianella aggiorna la situazione geologica e territoriale di Campo Vallemaggia.

Le più antiche notizie della frana di Campo risalgono al 1780 e al 1830. Lo studio dei depositi alluvionali e dell'andamento dei fiumi Rovana e Maggia, però, non convincono Gianella dell'approssimarsi di un'ulteriore disastro. Secondo i suoi calcoli, la forza erosiva della Rovana è costante nelle sue manifestazioni, e la Maggia non è quindi passibile di sbarramento a Cevio. Per i villaggi di Campo e Cimalmotto i progressi dell'erosione non sarebbero preoccupanti, mentre lo è il movimento di tutto l'altipiano; in quest'ambito si è già agito con varie forma di prosciugamento, incanalamento, rimboschimento, ma nulla può assicurare la stabilità del terreno, a lungo termine.

Autore Jäggli, M.
Titolo Il cataclisma tellurico al Motto d'Arbino
Edizione In : Ticino, anno V, n. 11, 1928, p. 161-164
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Biblioteca cantonale di Lugano / Magazzini
Segn.: LGC 105 M 3/43
Osservazioni In termini più specifici, non di un terremoto si è trattato, ma di una grande frana verificatasi il 2 ottobre 1928 lungo il Monte d'Arbino, la catena montagnosa che separa la Valle di Arbedo dalla Valle Morobbia, ad est di Bellinzona.
Da tempo i geologi avevano rilevato la pericolosità della vetta del monte, che dal 1888 si era spostata in senso orizzontale di diversi centimetri. La frana, di enorme portata e sopraggiunta senza il concorso di precipitazioni, distrugge circa metà del patrimonio patriziale di Arbedo (legname, cascinali, strade, teleferica, ecc.). E il pericolo perdura, in quanto si rileva che il materiale franato corrisponde a circa un terzo della mole di terreno spostata e tuttora incombente sulla valle.

Titolo Rapporto e Contoreso del Comitato per la distribuzione soccorsi ai danneggiati dalla frana del Sasso Rosso sopra Airolo
Edizione Bellinzona : Tip. Colombi, 1900
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Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 296, n. interno 1186
Osservazioni Rapporto preciso sugli aiuti pervenuti ai danneggiati dalla frana che, nella notte del 28 dicembre 1898, distrusse interamente il quartiere airolese di S.Carlo, risparmiato dall'incendio del 1877, uccidendo anche tre persone.
La continua serie di sciagure patite dal villaggio di Airolo colpiscono l'opinione pubblica ticinese, che ancora una volta risponde generosamente, sussidiando le vittime per franchi 65'000 circa. Allegato all'opuscolo, una tabella con le generalità dei danneggiati e la somma loro elargita secondo il danno annunciato.

Autore Merz, F
Titolo Relazione sui rimboschimenti e sulle opere di difesa contro le valanghe e le frane : eseguite dall'Ispettorato Forestale Ticinese
Edizione Bellinzona : Tip. Cantonale, 1900
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Archivio di Stato di Bellinzona
Divisione : Diversi / Scatola n. 296, n. interno 1186
Osservazioni Nel 1900 il Consiglio di Stato fa elaborare una statistica particolareggiata sui rimboschimenti e le opere di prevenzione eseguiti dall'ispettorato forestale ticinese. Nasce così un utile librettino che ben illustra la consapevolezza di tenere sotto controllo un territorio bello, ma difficile nella sua complessità geologica.
Dopo un accenno alla pericolosa devastazione dei boschi, si propone una tabella riassuntiva delle opere di rimboschimento e difesa eseguite dal 1877 al 1899, con analisi minuziosa di importi, sussidi federali utilizzati, ecc. Segue una panoramica sulla situazione ticinese, distinta per singole regioni e vallate, con esempi fotografici di interventi in Valle Scareglia e Valcolla, tavole riassuntive di superfici rimboscate (con relativa spesa) e di altri interventi di contenimento o riconversione dei terreni.
Infine c'è una carta prospettica del cantone, ben dettagliata, per il reperimento esatto delle opere effettuate contro frane, valanghe e tracimazione di corsi d'acqua.
Per andare oltre...
Rassegna stampa

Ampia rassegna stampa, dalla quale si evidenzia il costante pericolo di frane e caduta di massi nel Cantone. La sola cronaca degli ultimi 15 anni, per non citare il nutrito materiale d'archivio, mostra una lunga sequenza di eventi rovinosi, con fenomeni di scoscendimento e caduta di detriti che costituiscono reali problemi per l'incolumità di persone ed abitazioni. Alla pura cronaca degli avvenimenti si alternano pagine che parlano di studi geologici sul tema, di progetti ed opere di prevenzione, di costi per gli interventi proposti e/o effettuati, ecc.

Riferimenti bibliografici
  • 1996 - Agustoni, Stefano - Precipitazioni in grado di innescare frane e flussi di detrito nella regione del Cantone Ticino - Bellinzona : Dipartimento del Territorio, Div. Pianificazione (Lugano, Biblioteca cantonale / Magazzini - LGC OP 4688)
  • 1949 - Gianella, Riccardo - Il torrente Rovana a Campo Valle Maggia : contributo allo studio della frana di Campo - Bellinzona : Ufficio tecnico cantonale, II sezione (Lugano, Bibl. cantonale / Libreria Patria - LGC LP P 374)
  • 1943 - Casasopra, Secondo - Appunti di geologia del Ticino -Bellinzona : Tipografia Grafica (Lugano, Bibl. Cantonale / Magazzini - LGC 095 G 14/46)
  • 1937 - Gemnetti, Giacomo - Note bibliografiche di geografia e geologia ticinese -Bellinzona : Tipografia Grafica (Bellinzona, Bibl. Cantonale / Magazzini - BCB Opuscolo 527)
  • 1932 - Papa, Elvezio - Note geologiche sul cantone Ticino : tre conferenze : il Mendrisiotto, il Luganese, il Sopraceneri -Bellinzona : La Scuola (Lugano, Bibl. Salita dei Frati / Fondo Moderno - BSF 191 G 6(17))
  • 1932 - Berini, Cipriano - La frana di Campo : Valle Maggia -S.l. : s.n. (Lugano, Bibl. cantonale / Libreria Patria - LGC LP P 374)
  • Frane del Ticino (Bellinzona, Archivio di Stato / Fondo Diversi - Scatola 296, n. interno 1186)
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