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Autore |
Lorenzetti, Luigi |
Titolo |
Emigrazione,
imprenditorialità e rischi : i cioccolatieri
bleniesi (XVIII-XIX secc.)
In : Il cioccolato : industria, mercato e società
in Italia e Svizzera (XVIII-XIX sec.), p. 39-52 |
Edizione |
Milano : F. Angeli, 2007 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Studio
Segn.: BCB 930.82 CIOC |
Osservazioni |
In Val di Blenio c'è sempre stata una
forte complementarietà fra l'economia dell'emigrazione e
quella incentrata sull'agricoltura e sulla pastorizia del luogo. Si
emigrava nella stagione invernale, insomma, per integrare il reddito
famigliare ed avere maggiori opportunità scolastiche e
sociali, ma senza una netta separazione fra luogo di origine e luogo di
lavoro.
Molti emigrati ovviamente non tornavano in valle, dando vita ad una
peculiare forma di imprenditorialità alpina che ha avuto nel
settore della ristorazione il suo punto di forza, e che a lungo si
è avvalsa di lavoratori reperiti spesso nella regione
bleniese grazie al passaparola. Si parla, al riguardo, di botteghe e
negozi di piccoli artigiani. I cioccolatai bleniesi rientrano in modo
particolare in questa categoria, dalla prima metà del
Settecento.
Crearono in tutta Europa una fitta rete di botteghe con impronta
familiare e con una propria rete di produzione-distribuzione, grazie
alla costituzione di società a durata determinata dove il
finanziamento era assicurato direttamente dai soci (anche
l'attività di parecchi marronai ticinesi era regolata in tal
modo).
Ciò è in parte spiegabile considerando che si
trattava spesso di attività à
côté, o comunque a rischio per le
difficoltà di approvvigionamento delle materie prime o per
le numerose guerre.
In Inghilterra e negli Stati Uniti si cercarono nuove nicchie di
mercato (ristorazione e industria alberghiera), con esito positivo. In
altri casi, l'emigrazione bleniese dei cioccolatai non uscì
dallo schema dell'imprenditoria locale, basata sulle reti di parentela
e vicinato: con l'avvento della produzione industriale su vasta scala,
e trattando un bene voluttuario, alcuni imprenditori furono obbligati
ad una maggiore flessibilità, mentre altri interromperanno
la loro attività. |
Autore |
Pusterla Cambin, Patrizia ; Foni, Valentina |
Titolo |
L'oro bruno : cioccolato e
cioccolatieri delle terre ticinesi |
Edizione |
Lottigna : Museo storico-etnografico di Blenio,
2007 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BCB 4.7.2 ORO |
Osservazioni |
Volume ampio e curato nei dettagli, pubblicato in
relazione all'omonima mostra allestita al museo storico-etnografico di
Blenio, dal 16 settembre al 2 novembre 2007.
Dopo un capitolo introduttivo sulla storia del cacao e del cioccolato,
si accenna al caso particolare della Valle di Blenio, regione ticinese
che ha dato all'industria del cioccolato il maggior numero di
professionisti, sia in Ticino che all'estero. In particolare si
ricordano:
- i cugini Buzzi (originari di Aquila), che nel
1867 costituirono a Torino una società per la gestione di
due negozi in pieno centro, per la vendita di cioccolato e
caffè. Di tale società, cessata nel 1873, sono
riportati inventari, elenchi di documenti, lettere, prezzi, ecc.
- i cioccolatieri bleniesi e delle terre
ticinesi, con una lista elaborata su dati forniti da testi, archivi e
collezioni private di documenti (300 nominativi circa, in buona parte
attivi all'estero)
- la storia della fabbrica Cima-Norma di Torre,
dal 1913 al 1968 (tesi di laurea di Valentina Foni): di rilievo
è l'audacia imprenditoriale del fondatore Giuseppe Pagani,
che in pratica creò a Torre un piccolo villaggio industriale
dove i lavoratori potevano anche abitare (pensionati per ragazze,
locali in affitto a prezzo modico, centrale elettrica, cappella). La
contabilità della ditta parla di una media di 150 lavoratori
stabili, avventizi esclusi. Seguono inoltre riferimenti ai tipi di
contratto lavorativo, ai libri paga, alle condizioni di lavoro, ai
macchinari, alle qualità di cioccolato prodotto, ecc.
- la mostra al museo di Blenio, in un'ampia
selezione fotografica che illustra il mondo dell'industria
cioccolatiera, sia ticinese che straniera
|
Autore |
Martinetti, Orazio |
Titolo |
Cacao et Chocolat |
Edizione |
In : "Ticino 7", settimanale
della Svizzera italiana, n. 42, 2006, p. 12-14 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn. : Dossier Fabbriche di cioccolata e cioccolatieri
ticinesi |
Osservazioni |
Rammentando la chiusura della fabbrica di
cioccolato Cima Norma di Torre, nel 1968,
Martinetti coglie l'occasione per tracciare la storia del cioccolato
ticinese, legato in buona parte alla gente della Val di Blenio.
Da Pasquale Allegranza ad Ernesto Cima, per arrivare a Giuseppe Pagani
che rilevò nel 1913 la Cima Norma, la produzione di
cioccolato in Ticino non fu solamente importante per i suoi aspetti
economici, ma anche per la sua capacità sociale di riscatto
per quanti da sempre erano costretti all'emigrazione; né va
dimenticato che Giuseppe Pagani fu tra i promotori della linea
ferroviaria Biasca-Acquarossa, nonché personaggio attivo a
livello politico.
L'articolo ricorda anche l'attività dei fratelli Bianchi che
a Lugano fondarono nel 1894 la Compagnie Suisse pour la
Fabrication des Chocolats et Cacaos, poi rilevata dalla
Tobler di Berna nel 1906 e chiusa nel 1926.
L'ultima parte dell'articolo annuncia l'allestimento, presso il Museo
Storico Etnografico di Lottigna, di una mostra dedicata al cioccolato e
ai cioccolatieri delle terre ticinesi, dal 16 settembre 2006 al 2
novembre 2007. |
Autore |
Danzi, Natalie |
Titolo |
Dalla "prea" alla macchina :
dall'industria all'archeologia industriale |
Edizione |
In : Il Nostro Paese, anno
57, luglio-settembre 2005, n. 285, p. 26-31 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BPER 249 |
Osservazioni |
L'articolo ricostruisce la storia dell'industria
svizzera del cioccolato, strettamente legata all'emigrazione in Italia:
fu infatti a Torino che Cailler apprese la lavorazione del cioccolato,
mentre il bleniese Bianchini impiantò nel Seicento un suo
piccolo laboratorio a Milano per la produzione di cioccolato.
Dalla "prea" (pietra concava per la macinazione artigianale delle fave
di cacao) agli impianti industriali veri e propri, anche il Ticino
vivrà così una lunga stagione di produzione di
cioccolato: dalla famiglia Primavesi di Lugano a quella dei Maestrani
di Aquila, dai Caprara di Biasca ai Giudici di Giornico e ai Cima di
Dangio, numerosi sono i nomi citati nell'articolo.
Della famiglia Cima, attiva nel commercio fin dal Settecento, si
ripercorre la vita operosa e la creazione della fabbrica di cioccolata Cima
Norma, una delle più importanti fabbriche della
storia industriale ticinese . Chiusa nel 1968, l'ex-fabbrica non
è un puro esempio di archeologia industriale: sotto la
gestione della Cima Norma S.A. (sempre attiva), l'edificio ha ospitato
vari ateliers di lavoro e gruppi scolastici; è stata
ristrutturato in lofts (9 abitazioni); offre un Centro Esposizioni
adatto a diverse manifestazioni e conferenze. |
Titolo |
Giovanni Domenico Degiorgi :
un ombrellaio aquilese, unguentaio e cioccolatiere a San Pietroburgo |
Edizione |
In : Voce di Blenio, gennaio
2005, n. 1, anno XXXVI, p. 19 |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona, Biblioteca cantonale / Emeroteca
Segn.: BPER 573 |
Osservazioni |
Brevi note biografiche, tratte dal Bollettino
genealogico della Svizzera Italiana, sulla figura di Giovanni Domenico
Degiorgi.
Nato nel 1787 a Ponto Aquilesco, cercò fortuna in Russia,
praticando vari mestieri, fra i quali quello del cioccolatiere, come
molti suoi conterranei. |
Autore |
Zanetti Maestrani, Mara |
Titolo |
Cioccolato cileno dal profumo bleniese
: curiosa storia di emigrazione da Ponto Valentino |
Edizione |
In : "Voce di Blenio", anno
XXIV, n. 12, dicembre 2003 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BPER 573 |
Osservazioni |
Articolo sul "Cioccolato Luis", che agli inizi
del Novecento era considerato il migliore del Cile.
Prodotto da emigrati bleniesi provenienti da Ponto Valentino e
stabilitisi a Santiago, dove fondarono una fabbrica di cioccolato nel
1875, oggi rivive nella memoria e nella ricostruzione di un discendente
della famiglia in questione, tale Patrik Luis, residente a Paradiso. |
Autore |
Antognini, Carlo |
Titolo |
Cima Norma Cioccolato
In : Blenio bellissima : la Valle di
Blenio si presenta |
Edizione |
[Acquarossa] : [Ente turistico Valledi Blenio],
2000 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BCB 0.3.4.2 BLEN |
Osservazioni |
- Articolo redatto in occasione della
possibilità di visitare, dal 31.05.2000 al 06.06.2000, gli
spazi della fabbrica Cima Norma di Dangio-Torre, che a lungo fu attiva
in Val di Blenio nella produzione di cioccolata.
- Si segnala l'allestimento di una retrospettiva
storica su questa attività, con esposizione di piani
tecnici, documenti e fotografie delle due centrali elettriche della
fabbrica e delle varie fasi della lavorazione del cacao. Verranno anche
esposti imballaggi e confezioni di varie epoche e, con l'ausilio di
pannelli e filmati, saranno presentati molti personaggi che per anni
hanno animato la vita della fabbrica.
|
Autore |
Lorenzetti, Luigi |
Titolo |
Migration, stratégies
économiques et réseaux dans une vallée
alpine : le val de Blenio et ses migrants
(XIXe-début XXe siècle) |
Edizione |
In : Rivista Storica Svizzera,
1999, vol. 49, p. 87-104 |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona, Biblioteca cantonale / Emeroteca
Segn.: BPER 70 |
Osservazioni |
La valle di Blenio, nel fenomeno migratorio
ticinese del passato, occupa un posto di rilievo.
Numerosi dati statistici mostrano che gli emigranti bleniesi hanno dato
vita ad un sistema economico aperto, diversificando le
attività intraprese all'estero con l'apertura di nicchie di
mercato in ambiti diversi, e mantenendo allo stesso tempo contatti
regolari con il paese d'origine. Il passaparola ha così
trasformato i villaggi della val di Blenio in centri di "reclutamento"
per manodopera attiva all'estero in determinati settori, primo fra
tutti quello della ristorazione.
L'articolo ricorda, ad esempio, Giovanni Martino Soldati di Olivone
(1747-1831) che ad Amsterdam, assieme a Nicola Maggi, importava
caffé, cacao, zucchero e cannella per rivenderli ai
produttori di cioccolato europei. Con il ricavato, poté
acquistare e gestire una masseria nel Comasco, spedendone poi la
produzione ad Olivone.
Anche i legami di parentela erano ovviamente importanti, e spiegano il
consolidamento di attività economiche attraverso le
generazioni; si ricordano:
- i fratelli Barera di Olivone e Giuseppe Uberti,
cugini di Soldati, che ebbero fortuna a Pavia come cioccolatieri
- Guglielmo Piazza, genero di Soldati,
cioccolatiere a Milano
- i fratelli Franzini di Aquila, attivi nel ramo
del cioccolato a Magonza e Francoforte verso la fine del Settecento,
che ottennero un prestito dal Soldati
- Vincenzo Bianchini di Campo Blenio, che
lavorò a Stoccolma nel magazzino di cioccolata dello zio
Giovanni Martinelli, ecc.
Molti altri nominativi sono citati nell'articolo, corredati da
riproduzioni di alberi genealogici; il caso di fortuna economica
più rilevante è quello della famiglia Gatti,
stabilitasi a Londra dalla metà dell'Ottocento, e attiva
nella gestione di caffé , ristoranti e cioccolaterie, dove a
loro volta parecchi bleniesi trovarono lavoro.
Tutto ciò sarà sconvolto dall'avvento della
moderna produzione industriale di cioccolato, che cancellerà
il sistema produttivo artigianale, e di nuove forme di credito, che
modificheranno il sistema di finanziamento dell'attività
migratoria. |
Titolo |
Articoli di giornale sull'emigrazione
ticinese in Inghilterra |
Edizione |
In : Corriere del Ticino,
17.08.1992
In : La Regione, 15.12.1998 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: Dossier Fabbriche di cioccolata e cioccolatieri
ticinesi |
Osservazioni |
La tradizione ticinese della produzione di
cioccolato è intimamente legata all'emigrazione; quindi non
sorprende che essa prosperi anche in Inghilterra, dove nella seconda
metà dell'Ottocento alcuni emigranti bleniesi (primi fra
tutti i Gatti) gestirono ristoranti, caffè e gelaterie, dove
la produzione e l'offerta di prodotti al cioccolto aveva parte
importante. |
Autore |
Peduzzi, Pino |
Titolo |
Pionieri ticinesi in Inghilterra
: la saga della famiglia Gatti, 1780-1980 |
Edizione |
Bellinzona : Casagrande, 1985 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Mendrisio
Segn.: BCM 949.45 PEDU |
Osservazioni |
- L'emigrazione ticinese in Inghilterra,
particolarmente nell'Ottocento, è legata allo sviluppo di
attività nel campo della ristorazione: commercio di
ghiaccio, gelaterie, caffè, ristoranti, produzione e vendita
di cioccolato, pasticcerie, ecc.
- La famiglia Gatti, bleniese, si è
distinta al riguardo per intraprendenza e dinamicità, e a
lungo se ne parla nel testo segnalato, con numerose fotografie
dell'epoca e dati statistici. Fu sempre la famiglia Gatti, nel 1883, a
fondare la prima centrale elettrica londinese, per illuminare un
ristorante in Adelaide Gallery; a questo impianto ne seguirono presto
altri, creando la base della Società Elettrica Inglese.
- Parecchi altri ticinesi hanno lavorato per
questa famiglia o comunque hanno operato come pasticcieri o
cioccolatieri in Inghilterra. In maggior parte originari della Val di
Blenio, sono pure citati nel testo (p. 16-20).
|
Titolo |
1928-1978 - 50 ANNI Chocolat Stella S.A.
Lugano |
Edizione |
[S.l.] : [Stella SA], [1978] |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi
concernenti l'industria della cioccolata in Ticino
Divisione : Diversi / Scatola n. 1451 |
Osservazioni |
Due pagine di gusto pubblicitario per celebrare i
50 anni di fondazione della fabbrica di cioccolata Stella di Lugano
(1928-1978). |
Titolo |
I cioccolatieri |
Edizione |
In : Popolo e Libertà,
22.02.1958 |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi
concernenti Olivone
Divisione : Diversi / Scatola n. 1440, interno 181 |
Osservazioni |
- Breve articolo di giornale che interessa in
modo particolare per le informazioni sulla nascita della tradizione
ticinese, o meglio ancora bleniese, dei fabbricanti di cioccolato.
- Pare che un certo Bianchini, originario di
Campo Blenio e cuoco alla corte spagnola di Milano attorno al 1600,
abbia imparato a lavorare le fave di cacao con arnesi rudimentali,
insegnando questa tecnica ad vari compaesani emigrati. La produzione
ticinese di cioccolato sarà così legata
all'emigrazione per parecchio tempo, prima di trovare realizzazione in
importanti fabbriche in Svizzera, Ticino compreso.
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Autore |
Degiorgi, Rocco |
Titolo |
Sulle orme dell'emigrazione bleniese |
Edizione |
In : Almanacco della Croce
Rossa Svizzera, 1955 |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi
concernenti l'industria della cioccolata in Ticino
Divisione : Diversi / Scatola n. 1451 |
Osservazioni |
- Viene nuovamente richiamata la figura di
Domenico Giudicelli, capostipite bleniese dell'industria del cioccolato
in Francia (1780-1847).
- Partito poverissimo e ancora ragazzo da Aquila,
morì milionario a Parigi dopo aver gestito un florido
commercio nel campo della cioccolata. Le sue spoglie, e quelle dei suoi
famigliari, riposano nel cimitero parigino del Père
Lachaise.
|
Titolo |
Centenario Cioccolata Maestrani
1852-1952 |
Edizione |
[S.l.] : [Maestrani SA], [1952] |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi
concernenti l'industria della cioccolata in Ticino
Divisione : Diversi / Scatola n. 1451 |
Osservazioni |
- Opuscoletto stampato in occasione del
centenario di fondazione della fabbrica di cioccolata Maestrani.
- Giuseppe Maestrani, originario di Aquila, fu
anch'egli un valido cioccolatiere, come del resto parecchi altri
bleniesi. Dal 1826 al 1829 lavora alla produzione di cioccolato a
Lugano. Sempre a Lugano, suo figlio Aquilino impara il mestiere,
perfezionandosi in seguito a Milano ed impiantando poi una florida
attività a Lucerna nel 1852.
- La fabbrica Maestrani poi si
ingrandirà, trasferendo la sua sede a San Gallo, dove
Aquilino ottiene il domicilio. Ancora oggi, la ditta Maestrani
è attiva nel campo della produzione di cioccolato, sotto il
marchio "Münz".
|
Titolo |
Cioccolatieri ticinesi a Verona |
Edizione |
In : Bollettino Storico della Svizzera
Italiana, serie 4, anno 24, 1949, p. 222 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 39 |
Osservazioni |
Interessante trafiletto sulla famiglia Polti di
Olivone, che agli inizi dell'Ottocento aprì una bottega di
cioccolata a Verona, assieme ai fratelli Albertali.
L'attività ebbe inizio nel 1806 e cessò nel 1825,
alla morte del Polti. |
Autore |
Bruni, Federico |
Titolo |
I cioccolatieri :
dall'artigianato all'industria |
Edizione |
Bellinzona : Grassi, 1946 [seconda edizione,
Dangio-Berna, Bruni, 1995] |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Lugano
Segn.: LGC SB 261 BIS |
Osservazioni |
- Volume prezioso che ben illustra la storia dei
cioccolatieri ticinesi, dall'inizio della produzione, che ha quasi i
tratti della leggenda, alle biografie dettagliate di quanti si
dedicarono a questa attività, con interessanti dati
statistici e culturali.
- Scopo del libro è mettere in rilievo
gli stretti legami che da sempre sono esistiti fra produzione di
cioccolato ed emigrazione ticinese, poiché i cioccolatieri
del Ticino, in buona parte bleniesi, operarono per lungo tempo
all'estero come emigranti, e solo nell'Ottocento si registrano le prime
fabbriche vere e proprie di cioccolato fondate da ticinesi, prima fra
tutte la Cima-Norma di Dangio.
|
Autore |
Pometta, Giuseppe |
Titolo |
Cioccolata e bleniesi alla Corte di
Torino (1760?) |
Edizione |
In : Briciole di storia bellinzonese :
rivista trimestrale della società storica bellinzonese,
aprile-giugno 1941, serie IV, anno II, n. 2, p. 64 |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona / Archivio di Stato
Segn.: ASB 93/99 0/067B/01D3 |
Osservazioni |
Breve iscrizione del 1750, riportata da Pometta,
che presenta la ditta Emma di Blenio, fra le prime nell'industria del
cioccolato piemontese di quegli anni. La scritta è
sormontata dallo stemma reale di Sardegna-Savoia. |
Autore |
Lessona, Michele |
Titolo |
Domenico Giudicelli |
Edizione |
In : "Volere è potere",
1882, p. 374-376 |
Localizzazione
segnatura |
Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi
riguardanti la famiglia Giudicelli
Divisione : Diversi / Scatola n. 839, interno 3309 |
Osservazioni |
- Biografia del ticinese Domenico Giudicelli,
nato ad Aquila nel 1780, che ben rappresenta il prototipo
dell'emigrante bleniese che lascia la famiglia giovanissimo, per poi
apprendere in terra straniera il mestiere di cioccolatiere.
- La sua attività si svolge in
Francia, dapprima a Lione ed in seguito a Bordeaux e Parigi, dove
gestirà una florida azienda nel campo della produzione di
cioccolato, diventando anche fornitore della Casa Reale di Francia.
|
Il dossier si conclude la presentazione di varie fabbriche di
cioccolata e cioccolatieri ticinesi:
- La fabbrica Cima-Norma - Dangio-Torre.
Scelta di articoli che dopo i doverosi accenni alla
tradizione bleniese dei cioccolatieri, parla in modo specifico
dell'azienda Cima-Norma : origini dell'attività (anno 1913),
caratteristiche e volume della produzione, ruolo economico nella Valle
di Blenio, motivi che hanno portato alla chiusura
dell'attività (1968), polemiche al riguardo, recenti
proposte per una riqualificazione dell'edificio che ha ospitato
l'azienda.
Contiene anche un'accenno alla mostra allestita presso la Biblioteca
per tutti di Biasca nel 1999, con esposizione di oggetti e reperti vari
della fabbrica, collezionati negli anni dal sig.. Edo Cima di Dangio.
Gran parte del materiale è conservato all'Archivio di Stato
(Atti diversi concernenti l'industria della cioccolata in Ticino -
Divisione : Diversi / Scatola n. 145)
- Cima Norma SA - Dangio-Torre - http://www.vallediblenio.ch/cima-norma/index.php
Presentazione, in Internet, della fabbrica di
cioccolata bleniese Cima-Norma, attiva dal 1903 al 1968 a Dangio-Torre.
- Cronistoria dettagliata delle vicende di
questa fabbrica
- Approfondimenti sulla tradizione dei
cioccolatieri della Val di Blenio
- Approfondimenti sugli aspetti
socio-politico-economici di questa fabbrica, che negli anni Cinquanta
arrivò ad impiegare più di 300 persone
- Compagnie Suisse pour la Fabrication des
Chocolats & Cacaos - Lugano
Documenti di vario genere sulla fabbrica di
cioccolato "Compagnie Suisse", operante a Lugano agli inizi del
Novecento. Questo, almeno, è quanto emerge dai documentati
reperiti: ordinazioni, bolle di consegna, listini-prezzi, ecc.
Altro non siamo riusciti a sapere su questa fabbrica, salvo le
informazioni reperite sul sito http://www.stub.unibe.ch/extern/hv/1_01/schneider.pdf
[Secondo il ricercatore Urs Schneider, Jean Tobler acquistò
La Compagnie Suisse di Lugano nel 1907, ma purtroppo questa fabbrica
andò bruciata nel 1918.] [Da altre fonti, invece, sappiamo
che la fabbrica continuerà la sua attività fino
al 1926]
Il materiale è conservato all'Archivio di Stato (Atti
diversi concernenti l'industria della cioccolata in Ticino - Divisione
: Diversi / Scatola n. 145)
- Chocolat Stella SA - Giubiasco
Raccolta di documenti che comprende
- un agile opuscolo illustrativo della
fabbrica di cioccolato Stella di Giubiasco.
- una miscellanea di articoli di giornali
e trafiletti che parlano di quest'azienda
- delle riproduzioni fotografiche degli
interni della fabbrica, con operai ed impianti di lavorazione del cacao
- Maestrani - http://www.maestrani.ch
- Presentazione Web della fabbrica di
cioccolato Maestrani, ora presente sul mercato sotto i marchi
Münz e Minor.
- Fondatore di quella che oggi
è conosciuta come Maestrani Chocolat Suisse SA (attiva dal
1852) è il bleniese Aquilino Maestrani. Ottimo artigiano nel
ramo della cioccolata, come del resto il padre Giuseppe, si perfeziona
in Lombardia, per poi lavorare a Lugano ed in seguito impiantare una
propria attività nella Svizzera interna, dapprima a Lucerna
e poi a San Gallo.
- A San Gallo ha tuttora sede l'azienda,
con una produzione quanto mai diversificata.
- Storia dell'emigrazione in Cile di Giosia
Luis (1850-1918) - http://www.vallediblenio.ch/emigrazione/famiglia_luis/index.php
Dopo l'attività della fabbrica Cima Norma
di Dangio-Torre, un'altra fabbrica produttrice di cioccolato, e fondata
da bleniesi, si fa conoscere attraverso la testimonianza di un
discendente, che risiede in Ticino.
Giosia Luis, originario di Ponto Valentino, fondò assieme al
fratello Cipriano, e ad altri due cittadini di Corzoneso, una fabbrica
di cioccolato a Santiago del Cile, nel 1875. La ditta divenne la
più famosa del paese sudamericano, e risultava ancora attiva
a metà degli anni '40.
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