Dossier documentari

Fabbriche di cioccolata e cioccolatieri ticinesi

3. Aspetti storici - Cronologia

Sommario completo

1. Premessa

2. Generalità

3. Aspetti storici - Cronologia

4. Aspetti legislativi (Confederazione - Cantone)

5. Aspetti economici

6. Aspetti sociali e/o culturali

7. Bibliografia

8. Indirizzi

Autore Lorenzetti, Luigi
Titolo Emigrazione, imprenditorialità e rischi : i cioccolatieri bleniesi (XVIII-XIX secc.)
In : Il cioccolato : industria, mercato e società in Italia e Svizzera (XVIII-XIX sec.), p. 39-52
Edizione Milano : F. Angeli, 2007
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Studio
Segn.: BCB 930.82 CIOC
Osservazioni In Val di Blenio c'è sempre stata una forte complementarietà fra l'economia dell'emigrazione e quella incentrata sull'agricoltura e sulla pastorizia del luogo. Si emigrava nella stagione invernale, insomma, per integrare il reddito famigliare ed avere maggiori opportunità scolastiche e sociali, ma senza una netta separazione fra luogo di origine e luogo di lavoro.
Molti emigrati ovviamente non tornavano in valle, dando vita ad una peculiare forma di imprenditorialità alpina che ha avuto nel settore della ristorazione il suo punto di forza, e che a lungo si è avvalsa di lavoratori reperiti spesso nella regione bleniese grazie al passaparola. Si parla, al riguardo, di botteghe e negozi di piccoli artigiani. I cioccolatai bleniesi rientrano in modo particolare in questa categoria, dalla prima metà del Settecento.
Crearono in tutta Europa una fitta rete di botteghe con impronta familiare e con una propria rete di produzione-distribuzione, grazie alla costituzione di società a durata determinata dove il finanziamento era assicurato direttamente dai soci (anche l'attività di parecchi marronai ticinesi era regolata in tal modo).
Ciò è in parte spiegabile considerando che si trattava spesso di attività à côté, o comunque a rischio per le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime o per le numerose guerre.
In Inghilterra e negli Stati Uniti si cercarono nuove nicchie di mercato (ristorazione e industria alberghiera), con esito positivo. In altri casi, l'emigrazione bleniese dei cioccolatai non uscì dallo schema dell'imprenditoria locale, basata sulle reti di parentela e vicinato: con l'avvento della produzione industriale su vasta scala, e trattando un bene voluttuario, alcuni imprenditori furono obbligati ad una maggiore flessibilità, mentre altri interromperanno la loro attività.

Autore Pusterla Cambin, Patrizia ; Foni, Valentina
Titolo L'oro bruno : cioccolato e cioccolatieri delle terre ticinesi
Edizione Lottigna : Museo storico-etnografico di Blenio, 2007
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. regionale
Segn.: BCB 4.7.2 ORO
Osservazioni Volume ampio e curato nei dettagli, pubblicato in relazione all'omonima mostra allestita al museo storico-etnografico di Blenio, dal 16 settembre al 2 novembre 2007.
Dopo un capitolo introduttivo sulla storia del cacao e del cioccolato, si accenna al caso particolare della Valle di Blenio, regione ticinese che ha dato all'industria del cioccolato il maggior numero di professionisti, sia in Ticino che all'estero. In particolare si ricordano:
  • i cugini Buzzi (originari di Aquila), che nel 1867 costituirono a Torino una società per la gestione di due negozi in pieno centro, per la vendita di cioccolato e caffè. Di tale società, cessata nel 1873, sono riportati inventari, elenchi di documenti, lettere, prezzi, ecc.
  • i cioccolatieri bleniesi e delle terre ticinesi, con una lista elaborata su dati forniti da testi, archivi e collezioni private di documenti (300 nominativi circa, in buona parte attivi all'estero)
  • la storia della fabbrica Cima-Norma di Torre, dal 1913 al 1968 (tesi di laurea di Valentina Foni): di rilievo è l'audacia imprenditoriale del fondatore Giuseppe Pagani, che in pratica creò a Torre un piccolo villaggio industriale dove i lavoratori potevano anche abitare (pensionati per ragazze, locali in affitto a prezzo modico, centrale elettrica, cappella). La contabilità della ditta parla di una media di 150 lavoratori stabili, avventizi esclusi. Seguono inoltre riferimenti ai tipi di contratto lavorativo, ai libri paga, alle condizioni di lavoro, ai macchinari, alle qualità di cioccolato prodotto, ecc.
  • la mostra al museo di Blenio, in un'ampia selezione fotografica che illustra il mondo dell'industria cioccolatiera, sia ticinese che straniera

Autore Martinetti, Orazio
Titolo Cacao et Chocolat
Edizione In : "Ticino 7", settimanale della Svizzera italiana, n. 42, 2006, p. 12-14
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. regionale
Segn. : Dossier Fabbriche di cioccolata e cioccolatieri ticinesi
Osservazioni Rammentando la chiusura della fabbrica di cioccolato Cima Norma di Torre, nel 1968, Martinetti coglie l'occasione per tracciare la storia del cioccolato ticinese, legato in buona parte alla gente della Val di Blenio.

Da Pasquale Allegranza ad Ernesto Cima, per arrivare a Giuseppe Pagani che rilevò nel 1913 la Cima Norma, la produzione di cioccolato in Ticino non fu solamente importante per i suoi aspetti economici, ma anche per la sua capacità sociale di riscatto per quanti da sempre erano costretti all'emigrazione; né va dimenticato che Giuseppe Pagani fu tra i promotori della linea ferroviaria Biasca-Acquarossa, nonché personaggio attivo a livello politico.
L'articolo ricorda anche l'attività dei fratelli Bianchi che a Lugano fondarono nel 1894 la Compagnie Suisse pour la Fabrication des Chocolats et Cacaos, poi rilevata dalla Tobler di Berna nel 1906 e chiusa nel 1926.

L'ultima parte dell'articolo annuncia l'allestimento, presso il Museo Storico Etnografico di Lottigna, di una mostra dedicata al cioccolato e ai cioccolatieri delle terre ticinesi, dal 16 settembre 2006 al 2 novembre 2007.

Autore Danzi, Natalie
Titolo Dalla "prea" alla macchina : dall'industria all'archeologia industriale
Edizione In : Il Nostro Paese, anno 57, luglio-settembre 2005, n. 285, p. 26-31
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BPER 249
Osservazioni L'articolo ricostruisce la storia dell'industria svizzera del cioccolato, strettamente legata all'emigrazione in Italia: fu infatti a Torino che Cailler apprese la lavorazione del cioccolato, mentre il bleniese Bianchini impiantò nel Seicento un suo piccolo laboratorio a Milano per la produzione di cioccolato.
Dalla "prea" (pietra concava per la macinazione artigianale delle fave di cacao) agli impianti industriali veri e propri, anche il Ticino vivrà così una lunga stagione di produzione di cioccolato: dalla famiglia Primavesi di Lugano a quella dei Maestrani di Aquila, dai Caprara di Biasca ai Giudici di Giornico e ai Cima di Dangio, numerosi sono i nomi citati nell'articolo.

Della famiglia Cima, attiva nel commercio fin dal Settecento, si ripercorre la vita operosa e la creazione della fabbrica di cioccolata Cima Norma, una delle più importanti fabbriche della storia industriale ticinese . Chiusa nel 1968, l'ex-fabbrica non è un puro esempio di archeologia industriale: sotto la gestione della Cima Norma S.A. (sempre attiva), l'edificio ha ospitato vari ateliers di lavoro e gruppi scolastici; è stata ristrutturato in lofts (9 abitazioni); offre un Centro Esposizioni adatto a diverse manifestazioni e conferenze.

Titolo Giovanni Domenico Degiorgi : un ombrellaio aquilese, unguentaio e cioccolatiere a San Pietroburgo
Edizione In : Voce di Blenio, gennaio 2005, n. 1, anno XXXVI, p. 19
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Bellinzona, Biblioteca cantonale / Emeroteca
Segn.: BPER 573
Osservazioni Brevi note biografiche, tratte dal Bollettino genealogico della Svizzera Italiana, sulla figura di Giovanni Domenico Degiorgi.
Nato nel 1787 a Ponto Aquilesco, cercò fortuna in Russia, praticando vari mestieri, fra i quali quello del cioccolatiere, come molti suoi conterranei.

Autore Zanetti Maestrani, Mara
Titolo Cioccolato cileno dal profumo bleniese : curiosa storia di emigrazione da Ponto Valentino
Edizione In : "Voce di Blenio", anno XXIV, n. 12, dicembre 2003
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BPER 573
Osservazioni Articolo sul "Cioccolato Luis", che agli inizi del Novecento era considerato il migliore del Cile.
Prodotto da emigrati bleniesi provenienti da Ponto Valentino e stabilitisi a Santiago, dove fondarono una fabbrica di cioccolato nel 1875, oggi rivive nella memoria e nella ricostruzione di un discendente della famiglia in questione, tale Patrik Luis, residente a Paradiso.

Autore Antognini, Carlo
Titolo Cima Norma Cioccolato
In : Blenio bellissima : la Valle di Blenio si presenta
Edizione [Acquarossa] : [Ente turistico Valledi Blenio], 2000
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. regionale
Segn.: BCB 0.3.4.2 BLEN
Osservazioni
  • Articolo redatto in occasione della possibilità di visitare, dal 31.05.2000 al 06.06.2000, gli spazi della fabbrica Cima Norma di Dangio-Torre, che a lungo fu attiva in Val di Blenio nella produzione di cioccolata.
  • Si segnala l'allestimento di una retrospettiva storica su questa attività, con esposizione di piani tecnici, documenti e fotografie delle due centrali elettriche della fabbrica e delle varie fasi della lavorazione del cacao. Verranno anche esposti imballaggi e confezioni di varie epoche e, con l'ausilio di pannelli e filmati, saranno presentati molti personaggi che per anni hanno animato la vita della fabbrica.

Autore Lorenzetti, Luigi
Titolo Migration, stratégies économiques et réseaux dans une vallée alpine : le val de Blenio et ses migrants (XIXe-début XXe siècle)
Edizione In : Rivista Storica Svizzera, 1999, vol. 49, p. 87-104
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Bellinzona, Biblioteca cantonale / Emeroteca
Segn.: BPER 70
Osservazioni La valle di Blenio, nel fenomeno migratorio ticinese del passato, occupa un posto di rilievo.
Numerosi dati statistici mostrano che gli emigranti bleniesi hanno dato vita ad un sistema economico aperto, diversificando le attività intraprese all'estero con l'apertura di nicchie di mercato in ambiti diversi, e mantenendo allo stesso tempo contatti regolari con il paese d'origine. Il passaparola ha così trasformato i villaggi della val di Blenio in centri di "reclutamento" per manodopera attiva all'estero in determinati settori, primo fra tutti quello della ristorazione.
L'articolo ricorda, ad esempio, Giovanni Martino Soldati di Olivone (1747-1831) che ad Amsterdam, assieme a Nicola Maggi, importava caffé, cacao, zucchero e cannella per rivenderli ai produttori di cioccolato europei. Con il ricavato, poté acquistare e gestire una masseria nel Comasco, spedendone poi la produzione ad Olivone.
Anche i legami di parentela erano ovviamente importanti, e spiegano il consolidamento di attività economiche attraverso le generazioni; si ricordano:
  • i fratelli Barera di Olivone e Giuseppe Uberti, cugini di Soldati, che ebbero fortuna a Pavia come cioccolatieri
  • Guglielmo Piazza, genero di Soldati, cioccolatiere a Milano
  • i fratelli Franzini di Aquila, attivi nel ramo del cioccolato a Magonza e Francoforte verso la fine del Settecento, che ottennero un prestito dal Soldati
  • Vincenzo Bianchini di Campo Blenio, che lavorò a Stoccolma nel magazzino di cioccolata dello zio Giovanni Martinelli, ecc.

Molti altri nominativi sono citati nell'articolo, corredati da riproduzioni di alberi genealogici; il caso di fortuna economica più rilevante è quello della famiglia Gatti, stabilitasi a Londra dalla metà dell'Ottocento, e attiva nella gestione di caffé , ristoranti e cioccolaterie, dove a loro volta parecchi bleniesi trovarono lavoro.
Tutto ciò sarà sconvolto dall'avvento della moderna produzione industriale di cioccolato, che cancellerà il sistema produttivo artigianale, e di nuove forme di credito, che modificheranno il sistema di finanziamento dell'attività migratoria.

Titolo Articoli di giornale sull'emigrazione ticinese in Inghilterra
Edizione In : Corriere del Ticino, 17.08.1992
In : La Regione, 15.12.1998
Localizzazione
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. regionale
Segn.: Dossier Fabbriche di cioccolata e cioccolatieri ticinesi
Osservazioni La tradizione ticinese della produzione di cioccolato è intimamente legata all'emigrazione; quindi non sorprende che essa prosperi anche in Inghilterra, dove nella seconda metà dell'Ottocento alcuni emigranti bleniesi (primi fra tutti i Gatti) gestirono ristoranti, caffè e gelaterie, dove la produzione e l'offerta di prodotti al cioccolto aveva parte importante.

Autore Peduzzi, Pino
Titolo Pionieri ticinesi in Inghilterra : la saga della famiglia Gatti, 1780-1980
Edizione Bellinzona : Casagrande, 1985
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Biblioteca cantonale di Mendrisio
Segn.: BCM 949.45 PEDU
Osservazioni
  • L'emigrazione ticinese in Inghilterra, particolarmente nell'Ottocento, è legata allo sviluppo di attività nel campo della ristorazione: commercio di ghiaccio, gelaterie, caffè, ristoranti, produzione e vendita di cioccolato, pasticcerie, ecc.
  • La famiglia Gatti, bleniese, si è distinta al riguardo per intraprendenza e dinamicità, e a lungo se ne parla nel testo segnalato, con numerose fotografie dell'epoca e dati statistici. Fu sempre la famiglia Gatti, nel 1883, a fondare la prima centrale elettrica londinese, per illuminare un ristorante in Adelaide Gallery; a questo impianto ne seguirono presto altri, creando la base della Società Elettrica Inglese.
  • Parecchi altri ticinesi hanno lavorato per questa famiglia o comunque hanno operato come pasticcieri o cioccolatieri in Inghilterra. In maggior parte originari della Val di Blenio, sono pure citati nel testo (p. 16-20).

Titolo 1928-1978 - 50 ANNI Chocolat Stella S.A. Lugano
Edizione [S.l.] : [Stella SA], [1978]
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Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi concernenti l'industria della cioccolata in Ticino
Divisione : Diversi / Scatola n. 1451
Osservazioni Due pagine di gusto pubblicitario per celebrare i 50 anni di fondazione della fabbrica di cioccolata Stella di Lugano (1928-1978).

Titolo I cioccolatieri
Edizione In : Popolo e Libertà, 22.02.1958
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Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi concernenti Olivone
Divisione : Diversi / Scatola n. 1440, interno 181
Osservazioni
  • Breve articolo di giornale che interessa in modo particolare per le informazioni sulla nascita della tradizione ticinese, o meglio ancora bleniese, dei fabbricanti di cioccolato.
  • Pare che un certo Bianchini, originario di Campo Blenio e cuoco alla corte spagnola di Milano attorno al 1600, abbia imparato a lavorare le fave di cacao con arnesi rudimentali, insegnando questa tecnica ad vari compaesani emigrati. La produzione ticinese di cioccolato sarà così legata all'emigrazione per parecchio tempo, prima di trovare realizzazione in importanti fabbriche in Svizzera, Ticino compreso.

Autore Degiorgi, Rocco
Titolo Sulle orme dell'emigrazione bleniese
Edizione In : Almanacco della Croce Rossa Svizzera, 1955
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Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi concernenti l'industria della cioccolata in Ticino
Divisione : Diversi / Scatola n. 1451
Osservazioni
  • Viene nuovamente richiamata la figura di Domenico Giudicelli, capostipite bleniese dell'industria del cioccolato in Francia (1780-1847).
  • Partito poverissimo e ancora ragazzo da Aquila, morì milionario a Parigi dopo aver gestito un florido commercio nel campo della cioccolata. Le sue spoglie, e quelle dei suoi famigliari, riposano nel cimitero parigino del Père Lachaise.

Titolo Centenario Cioccolata Maestrani 1852-1952
Edizione [S.l.] : [Maestrani SA], [1952]
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Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi concernenti l'industria della cioccolata in Ticino
Divisione : Diversi / Scatola n. 1451
Osservazioni
  • Opuscoletto stampato in occasione del centenario di fondazione della fabbrica di cioccolata Maestrani.
  • Giuseppe Maestrani, originario di Aquila, fu anch'egli un valido cioccolatiere, come del resto parecchi altri bleniesi. Dal 1826 al 1829 lavora alla produzione di cioccolato a Lugano. Sempre a Lugano, suo figlio Aquilino impara il mestiere, perfezionandosi in seguito a Milano ed impiantando poi una florida attività a Lucerna nel 1852.
  • La fabbrica Maestrani poi si ingrandirà, trasferendo la sua sede a San Gallo, dove Aquilino ottiene il domicilio. Ancora oggi, la ditta Maestrani è attiva nel campo della produzione di cioccolato, sotto il marchio "Münz".

Titolo Cioccolatieri ticinesi a Verona
Edizione In : Bollettino Storico della Svizzera Italiana, serie 4, anno 24, 1949, p. 222
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Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. regionale
Segn.: BPER 39
Osservazioni Interessante trafiletto sulla famiglia Polti di Olivone, che agli inizi dell'Ottocento aprì una bottega di cioccolata a Verona, assieme ai fratelli Albertali.
L'attività ebbe inizio nel 1806 e cessò nel 1825, alla morte del Polti.

Autore Bruni, Federico
Titolo I cioccolatieri : dall'artigianato all'industria
Edizione Bellinzona : Grassi, 1946 [seconda edizione, Dangio-Berna, Bruni, 1995]
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Biblioteca cantonale di Lugano
Segn.: LGC SB 261 BIS
Osservazioni
  • Volume prezioso che ben illustra la storia dei cioccolatieri ticinesi, dall'inizio della produzione, che ha quasi i tratti della leggenda, alle biografie dettagliate di quanti si dedicarono a questa attività, con interessanti dati statistici e culturali.
  • Scopo del libro è mettere in rilievo gli stretti legami che da sempre sono esistiti fra produzione di cioccolato ed emigrazione ticinese, poiché i cioccolatieri del Ticino, in buona parte bleniesi, operarono per lungo tempo all'estero come emigranti, e solo nell'Ottocento si registrano le prime fabbriche vere e proprie di cioccolato fondate da ticinesi, prima fra tutte la Cima-Norma di Dangio.

Autore Pometta, Giuseppe
Titolo Cioccolata e bleniesi alla Corte di Torino (1760?)
Edizione In : Briciole di storia bellinzonese : rivista trimestrale della società storica bellinzonese, aprile-giugno 1941, serie IV, anno II, n. 2, p. 64
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Bellinzona / Archivio di Stato
Segn.: ASB 93/99 0/067B/01D3
Osservazioni Breve iscrizione del 1750, riportata da Pometta, che presenta la ditta Emma di Blenio, fra le prime nell'industria del cioccolato piemontese di quegli anni. La scritta è sormontata dallo stemma reale di Sardegna-Savoia.

Autore Lessona, Michele
Titolo Domenico Giudicelli
Edizione In : "Volere è potere", 1882, p. 374-376
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Bellinzona / Archivio di Stato - Atti diversi riguardanti la famiglia Giudicelli
Divisione : Diversi / Scatola n. 839, interno 3309
Osservazioni
  • Biografia del ticinese Domenico Giudicelli, nato ad Aquila nel 1780, che ben rappresenta il prototipo dell'emigrante bleniese che lascia la famiglia giovanissimo, per poi apprendere in terra straniera il mestiere di cioccolatiere.
  • La sua attività si svolge in Francia, dapprima a Lione ed in seguito a Bordeaux e Parigi, dove gestirà una florida azienda nel campo della produzione di cioccolato, diventando anche fornitore della Casa Reale di Francia.

Il dossier si conclude la presentazione di varie fabbriche di cioccolata e cioccolatieri ticinesi:
  • La fabbrica Cima-Norma - Dangio-Torre.
    Scelta di articoli che dopo i doverosi accenni alla tradizione bleniese dei cioccolatieri, parla in modo specifico dell'azienda Cima-Norma : origini dell'attività (anno 1913), caratteristiche e volume della produzione, ruolo economico nella Valle di Blenio, motivi che hanno portato alla chiusura dell'attività (1968), polemiche al riguardo, recenti proposte per una riqualificazione dell'edificio che ha ospitato l'azienda.
    Contiene anche un'accenno alla mostra allestita presso la Biblioteca per tutti di Biasca nel 1999, con esposizione di oggetti e reperti vari della fabbrica, collezionati negli anni dal sig.. Edo Cima di Dangio.
    Gran parte del materiale è conservato all'Archivio di Stato (Atti diversi concernenti l'industria della cioccolata in Ticino - Divisione : Diversi / Scatola n. 145)


  • Cima Norma SA - Dangio-Torre - http://www.vallediblenio.ch/cima-norma/index.php
    Presentazione, in Internet, della fabbrica di cioccolata bleniese Cima-Norma, attiva dal 1903 al 1968 a Dangio-Torre.
    • Cronistoria dettagliata delle vicende di questa fabbrica
    • Approfondimenti sulla tradizione dei cioccolatieri della Val di Blenio
    • Approfondimenti sugli aspetti socio-politico-economici di questa fabbrica, che negli anni Cinquanta arrivò ad impiegare più di 300 persone

  • Compagnie Suisse pour la Fabrication des Chocolats & Cacaos - Lugano
    Documenti di vario genere sulla fabbrica di cioccolato "Compagnie Suisse", operante a Lugano agli inizi del Novecento. Questo, almeno, è quanto emerge dai documentati reperiti: ordinazioni, bolle di consegna, listini-prezzi, ecc.
    Altro non siamo riusciti a sapere su questa fabbrica, salvo le informazioni reperite sul sito http://www.stub.unibe.ch/extern/hv/1_01/schneider.pdf
    [Secondo il ricercatore Urs Schneider, Jean Tobler acquistò La Compagnie Suisse di Lugano nel 1907, ma purtroppo questa fabbrica andò bruciata nel 1918.] [Da altre fonti, invece, sappiamo che la fabbrica continuerà la sua attività fino al 1926]
    Il materiale è conservato all'Archivio di Stato (Atti diversi concernenti l'industria della cioccolata in Ticino - Divisione : Diversi / Scatola n. 145)


  • Chocolat Stella SA - Giubiasco
    Raccolta di documenti che comprende
    • un agile opuscolo illustrativo della fabbrica di cioccolato Stella di Giubiasco.
    • una miscellanea di articoli di giornali e trafiletti che parlano di quest'azienda
    • delle riproduzioni fotografiche degli interni della fabbrica, con operai ed impianti di lavorazione del cacao

  • Maestrani - http://www.maestrani.ch
    • Presentazione Web della fabbrica di cioccolato Maestrani, ora presente sul mercato sotto i marchi Münz e Minor.
    • Fondatore di quella che oggi è conosciuta come Maestrani Chocolat Suisse SA (attiva dal 1852) è il bleniese Aquilino Maestrani. Ottimo artigiano nel ramo della cioccolata, come del resto il padre Giuseppe, si perfeziona in Lombardia, per poi lavorare a Lugano ed in seguito impiantare una propria attività nella Svizzera interna, dapprima a Lucerna e poi a San Gallo.
    • A San Gallo ha tuttora sede l'azienda, con una produzione quanto mai diversificata.

  • Storia dell'emigrazione in Cile di Giosia Luis (1850-1918) - http://www.vallediblenio.ch/emigrazione/famiglia_luis/index.php
    Dopo l'attività della fabbrica Cima Norma di Dangio-Torre, un'altra fabbrica produttrice di cioccolato, e fondata da bleniesi, si fa conoscere attraverso la testimonianza di un discendente, che risiede in Ticino.
    Giosia Luis, originario di Ponto Valentino, fondò assieme al fratello Cipriano, e ad altri due cittadini di Corzoneso, una fabbrica di cioccolato a Santiago del Cile, nel 1875. La ditta divenne la più famosa del paese sudamericano, e risultava ancora attiva a metà degli anni '40.
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