Dossier documentari

Iniziativa popolare federale "NO Billag"(Dossier n. 123)

5. Argomenti contrari all'iniziativa

Sommario completo

1. Premessa

2. Generalità

3. Aspetti legislativi (Confederazione e Cantone)

4. Argomenti a favore dell'iniziativa

5. Argomenti contrari all'iniziativa

6. Bibliografia audiovisiva

7. Indirizzi

Titolo NO Billag, vota NO : per RadioTV svizzere e indipendenti
Edizione Camorino : 2018
Localizzazione
segnatura
Internet (verificato il 13.02.2018)
http://nobillag-nosvizzera.ch/liniziativa/
Osservazioni Nel suo sito web, il comitato contrario all'iniziativa "NO Billag" fa un'ampia riflessione sul tema, precisando che l'iniziativa "NO Billag", vietando ogni forma di finanziamento pubblico a emittenti radioTV pubbliche e private, impedirebbe ogni spazio di manovra sul tema anche al Consiglio Federale: in caso di vittoria dell'iniziativa, chiuderebbero inevitabilmente tutte le radioTV. Sarebbe la fine dell'informazione svizzera indipendente, con pesanti conseguenze per la cultura, le minoranze linguistiche e l'economia della nazione. In sintesi, votare NO all'iniziativa comporterebbe:
  • la possibilità di riformare radio e TV (per riformare bisogna prima mantenere)
  • preservare culture e lingue minoritarie, nonché realtà periferiche
  • evitare di consegnare l'informazione a gruppi commerciali stranieri
  • evitare numerosi licenziamenti (nella sola Svizzera italiana, 1'700 posti di lavoro diretti)
  • mantenere in Ticino un indotto di oltre 200 milioni di franchi derivanti dal canone
  • mantenere il finanziamento di numerose realtà musicali e cinematografiche (ex. l'Orchestra della Svizzera italiana)

Titolo Amici della RSI
Edizione Bellinzona, 2018
Localizzazione
segnatura
Internet (verificato il 13.2.2018)
http://www.amicirsi.ch
Osservazioni Associazione apartitica senza scopo di lucro. Difende e sostiene l'attività della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo. Difende l'indipendenza e l'autonomia della RSI. Promuove l'immagine della RSI nella Svizzera italiana. Nel suo sito online, presenta un'interessante raccolta di articoli di stampa e opinioni di personaggi della politica sul tema in votazione il 4 marzo 2018.

Autore Nordmann, Roger
Titolo Rapporto in previsione della votazione del 4 marzo 2018 su No-Billag
Edizione Bellinzona, 2018 (per la traduzione in italiano)
Localizzazione
segnatura
Internet (verificato il 13.2.2018)
http://www.amicirsi.ch
Osservazioni Il consigliere nazionale Roger Nordmann pubblica un'accurata analisi degli effetti che avrebbe l'accettazione dell'iniziativa NO-Billag in Svizzera. Sul sito dell'associazione "Amici della RSI" è disponibile il testo originale di Nordmann e una traduzione in italiano, alla quale facciamo riferimento.

Nordmann rileva il rischio, nell'accesa campagna in atto nel Paese sul tema in votazione, di perdersi in aspetti collaterali o secondari della questione, perdendo di vista l'essenziale. L'iniziativa NO-Billag è invece chiarissima, drastica nei suoi intenti, senza sfumature: se accettata, il governo federale dovrebbe rescindere il contratto con la nuova società subentrante alla Billag nella riscossione del canone radiotelevisivo. Dal 1 gennaio 2019 la SSR avrebbe unicamente le risorse finanziarie degli introiti pubblicitari, e collasserebbe. Le conseguenze: licenziamenti, fine degli investimenti, problemi con appaltatori di servizi, rescissione di contratti di collaborazione con il cinema, fine del supporto alle orchestre e a numerose partnership culturali, mancata copertura di eventi sportivi (in particolar modo svizzeri). Sopratutto, per radio e televisione cesserebbe l'obbligo costituzionale di contribuire alla formazione e allo sviluppo culturale dell'utenza, così come l'obbligo di tener conto della diversità culturale svizzera o delle particolarità regionali della nazione.


Titolo NO Billag
Edizione in "Culture en jeu", n. 56, décembre 2017 (édition spéciale quadrilingue)
Localizzazione
segnatura
Internet (verificato il 29.01.2018)
http://www.cultureenjeu.ch
Osservazioni Edizione speciale della rivista nelle quattro lingue nazionali.

Il tono degli articoli, malgrado le differenze regionali, è comune: opporsi all'iniziativa No Billag è l'unico modo per mantenere un'informazione competente, una radioTV attenta alle particolarità del territorio svizzero e all'intrattenimento di qualità. Alcuni punti di vista interessanti:

  • la RTS vettore d'identità: dal 1922 la radio ha legato le popolazioni francofone della Svizzera attorno a programmi comuni, contribuendo a creare una coscienza sovra-cantonale nell'Ovest del Paese.
  • il XXI secolo sarà il secolo della connettività e dell'interdisciplinarietà: una sfida alla quale i media possono rispondere unicamente collaborando fra loro. Per farlo, devono continuare ad esistere.
  • Televisione svizzera/Cinema svizzero: un partenariato di lunga data, da non spezzare
  • Suisa, che raggruppa più di 1500 compositori, parolieri ed editori di musica svizzeri, lancia una risoluzione per attirare l'attenzione sull'importanza di radio e televisioni finanziate dal canone.
  • le opinioni contrarie all'iniziativa di Marco Solari, Daniele Finzi Pasca e altri rappresentantri della cultura
  • l'azzeramento del servizio SRG SSR, proposto dall'iniziativa, è un "regalo avvelenato" che butta gli utenti nelle braccia di un fantomatico mercato dei media, di preferenza straniero, sicuramente poco interessato ad indagare le specificità di una piccola nazione come la Svizzera. Se ciò accadrà, saremo meno cittadini e più consumatori di suoni e immagini, oltre che di pubblicità.

Per andare oltre...

Rassegna Stampa
Selezione di articoli dalle principali testate giornalistiche della Svizzera. I detrattori dell'iniziativa "NO Billag" esprimono il loro punto di vista sostenendo in sintesi che:
  • il risparmio per le spese del canone, in caso di vittoria dell'iniziativa, è fasullo: i cittadini pagheranno di più per abbonamenti radioTv "on demand"
  • se le concessioni per fare radio e tv verranno assegnate tramite aste, come proposto dall'iniziativa, i migliori offerenti si arrogheranno il diritto di produrre e proporre ciò che vogliono. Verrebbe così a cadere l'idea "romantica" della libertà di scelta e di espressione.
  • radio e televisioni sarebbero infarcite di pubblicità, come avviene per radio e Tv private
  • è illogico credere che la SRG SSR possa sopravvivere senza le entrate del canone e i finanziamenti federali. Perderemmo uno dei pochi casi di federalismo funzionante, dove le risorse vengono ridistribuite nelle minoranze linguistiche e culturali: conti alla mano, le regioni della Svizzera italiana, romancia e romanda sarebbero fortemente penalizzate
  • la chiusura della SRG SSR porterebbe ad oltre 6'000 collaboratori in disoccupazione in Svizzera, 1'039 dei quali in Ticino e nella Svizzera italiana. Inoltre, 34 radio e televisioni private locali, che pure beneficiano dei proventi del canone per funzionare, non potrebbero sopravvivere.
  • un eventuale Sì all'iniziativa sarebbe un autogoal anche per lo sport e la cultura: nessuna TV commerciale, interessata ai grandi numeri di ascolto, si occuperebbe di discipline sportive di minore impatto, ma importanti, come fa la SRG SSR. Quanto alla cultura, il cinema svizzero perderebbe 40 milioni di franchi di sostegno da parte della SSR; stesso destino per il Locarno Film Festival, che resterebbe senza copertura mediatica, per l'Orchestra della Svizzera italiana, che ha da poco rinnovato una convenzione con la SSR, per Estival Jazz, che perderebbe la sua finestra di visibilità internazionale, ecc.
  • le possibilità offerte attualmente dai nuovi media non sono in contrasto con quanto offre la SSR, al contrario: la facilità di creare e trasmettere informazioni, filmati, ecc. ha prodotto, oltre alle "fake news", anche informazioni "buone quanto basta", ma non professionali. Qui, a giusto titolo, dovrebbe intervenire la SSR, con la sua informazione verificata, trasparente, liberamente confrontabile dagli utenti e fondamentale per la democrazia
  • non è giusto cancellare senza appello un'azienda nazionale, la Società svizzera di radiotelevisione, che esiste dal 1931 e ha dato un contributo importante alla coscienza svizzera e al plurilinguismo della nazione
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