Pietro Morettini (Cerentino 1660 - Locarno 1737)
Nato nel 1660 nella frazione di Camanoglio del villaggio di Cerentino, in valle Rovana, laterale della val Maggia, da Filippo e da Filippina Casserini, (Giovan) Pietro Morettini è condotto dal padre, verso il 1677, a Besançon, nella Franca Contea spagnola appena annessa dalla Francia, a praticare l'arte di mastro da muro nelle opere di difesa della città, specie nello scavo dei fossati in roccia per il raddoppio della cittadella.
Sébastien Le Prestre de Vauban, da poco commissario generale alle fortificazioni di Luigi XIV di Borbone, lo destina quindi alla fabbrica della piazzaforte di Landau (1688-'91), e all'assedio e al potenziamento di Namur (1692-'95). Passato al servizio dei Paesi Bassi indipendenti, sotto Guglielmo III d'Orange esegue le imponenti opere progettate da Menno van Coehoorn per le piazzeforti di Namur, Bergen op Zoom, Nimega, Grave e Steenbergen (1696-1702), tornando in patria, a Locarno, il 16 febbraio 1703.
Qui si occupa della costruzione di una dimora, palazzo Morettini (1703-'07), dei ripari nel delta del fiume Maggia a Losone e Solduno (1705), della foratura della buca d'Uri ad Andermatt, sul San Gottardo (1707-'08), del progetto del tratto carrareccio, tra il Vallese e la val Maggia, della progettata via fluviale e lacuale Rotterdam-Locarno-Venezia (1710); nonché delle fortificazioni delle roccheforti svizzere cattoliche di Sursee, Friborgo, Soletta, Rapperswil, Lucerna, Willisau, Baden, Mellingen, Bremgarten (1708-'14).
Richiesto da Vittorio Amedeo II di Savoia principe di Piemonte nel 1703, da papa Clemente XI forse verso il 1705, dallo zar Pietro I Romanov probabilmente nel 1707, dopo due infruttuose trattative con Charles-Henri de Lorraine principe de Vaudemont, governatore dello spagnolo stato di Milano, poi con la repubblica di Venezia nel 1706, si propone quale ingegnere in capo, ma alla repubblica di Genova, nel 1713.
Colonnello, primo ingegnere, direttore generale delle fortificazioni della repubblica di Genova dal 1717, è attivo tra Savona, La Spezia, Gavi Ligure e la capitale stessa sulla terraferma, e tra Ajaccio, Calvi, Bonifacio in Corsica.
Ottenuto il congedo nel 1736, rientrato a Locarno, muore la notte tra il 14 e il 15 marzo 1737, all'età di 76 anni compiuti. Il cadavere, rivestito dell'abito cappuccino, è sepolto nella chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, l'attuale Istituto Sant'Eugenio, che ne custodisce tuttora la lapide, con i suoi titoli militari: «PETRO • MORETINO • MILITVM • TRIBVNO • REI • BELLICE • ARCHITECTO».

Bibliografia:

Marino Viganò, «Petrvs Morettinvs • tribvnvs militvm». Un ingegnere della valle Maggia all'estero Pietro Morettini (1660-1737), Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2007