Biblioteca della Scuola Media di Lodrino
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Autore |
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Martin, Ann M. |
Titolo |
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Memorie di un cane randagio |
Luogo |
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Milano |
Editore |
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Salani |
Anno |
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2009 |
Materia |
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Genere: storie di animali, Narrativa per ragazzi, Schede di romanzi con incipit |
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La randagia Squirrel è una cagnetta tosta, non ha mai perso tempo ad autocommiserarsi. Ma la sua non è una vita semplice. Separata ancora cucciola dall'adorato fratello Bone, Squirrel ha dovuto imparare a cavarsela. Vagabonda e spesso sola, stagione dopo stagione, sulla sua strada incontra uomini e altri cani, amici e nemici. Ognuno lascia una traccia in lei, a volte una vera e propria cicatrice. E, come sempre, sono le ferite interiori quelle più difficili da guarire. Delusa dall'uomo e dalla sua ipocrisia, convinta ormai di bastare a se stessa, Squirrel scopre però che la riconciliazione con il genere umano è possibile, anzi, necessaria. Perché una vita è piena solo quando è condivisa. Questa è la storia di Squirrel, raccontata con le sue parole: per i bambini un'avventura appassionante, per gli adulti un originale punto di vista sul comportamento umano.
Età: 11-99 |
Valutato con 5 *stellette* (da non perdere) in liberdatabase.it.
INCIPIT
Notte
Il fuoco crepita e le mie zampe si riscaldano. Anche la mia coda, e il naso, e le orecchie. Sono sdraiata nella cuccia di plaid che mi ha comprato Susan. Me ne sto al calduccio e mi vengono in mente altre notti: quelle trascorse nei boschi sotto una coltre di stelle, quelle passate con Moon, e quelle nel capanno quando ero ancora cucciola. E anche le innumerevoli notti passate cercando Boone. Il fuoco scoppietta e mi alzo piano, mi giro due volte, tre, e mi accomodo di nuovo nella cuccia. Susan mi sorride amorevole dalla poltrona.
Stare al caldo è importante per un cane anziano, o almeno lo è per me. Non posso parlare per tutti i cani, certo, perché non siamo mica tutti uguali. E indubbiamente ognuno ha la sua esperienza di vita. Ho conosciuto cani a cui davano cibi raffinati, viziati a forza di cucce soffici, carne macinata, pollo, e perfino bistecche. Ho visto cani fissare con occhi speranzosi il caldo riparo di una casa e non venire neanche invitati a entrare; cani che dormivano qualche giorno in un garage, in un capanno o sotto una carriola, e poi si rimettevano in marcia. Ho conosciuto cani che hanno sperimentato la crudeltà degli uomini e altri ai quali è stata riservata la più gentile delle carezze; cani stremati dalla fame e altri che si rimpinzavano di dolci.
Ho conosciuto bene tutti questi cani, perché sono stata ognuno di loro. |
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