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Fondi
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FondiSigla BibliotecaElenco a catalogoInformazioni
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[Donazione, 1999]. Comprende partiture e documenti d’archivio di e su Felice Lattuada (Morimondo, 1882 - Milano 1962), conservati nelle sale del Fondo Leoncavallo al 1° piano dell’Istituto.
Il Fondo Lattuada conserva un gran numero di partiture originali (perlopiù autografe), l’ampia corrispondenza del compositore, contratti e rassegne stampa, programmi e manifesti, libretti e registrazioni sonore. Un inventario sommario è scaricabile qui; il catalogo elettronico dettagliato è disponibile in sede. La consultazione dei materiali d’archivio è possibile su appuntamento.[Morimondo, 1882 - Milano 1962] Dopo essersi diplomato al Conservatorio di Milano nel 1911, Lattuada si affermò presto come compositore di musica da camera. Nonostante la sua vocazione per l’opera, le sue prime creazioni liriche, La tempesta, andata in scena al teatro Dal Verme di Milano nel 1922, e Sandha, al teatro Carlo Felice di Genova nel 1924, non raccolsero il successo desiderato. Solo con la commedia lirica Le preziose ridicole del 1929, Lattuada conquistò un primo notevole successo alla Scala, seguito da un cospicuo numero di rappresentazioni nei maggiori teatri in Italia e all’estero. Simile, anche se meno evidente a livello internazionale, fu il riscontro del suo Don Giovanni, con la prima assoluta al teatro S. Carlo di Napoli (sempre nel 1929), che vide varie riprese nei teatri italiani fino agli anni 1950. Il suo primo importante poema sinfonico, La consacrazione del bardo, venne eseguito a Roma nel 1931. Nel 1935 Lattuada fu nominato direttore della Civica Scuola di musica di Milano. Dopo i successi della commedia La caverna di Salamanca (1938), si dedicò con crescente interesse alle musiche per film, tra cui quelli realizzati sotto la regia del suo figlio Alberto. Nel periodo postbellico Lattuada si avvicinò nuovamente alla musica sinfonica, con Preludio e fuga (1946), Cimitero di guerra (1953) e Impressioni sinfoniche (1954). La sua ultima opera, la tragedia Caino, nel 1957 lo riportò ancora una volta al teatro alla Scala di Milano.
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[Donazione, 2010]. Comprende oltre 7'600 volumi, 10'000 saggi e 12'000 articoli sulla storia dell'architettura militare dal XV al XX secolo, raccolti da Marino Viganò. È inteso anche a ricordare Aldo Daccò (Gaggiano, 1896 - Milano, 1975), industriale e filantropo, e Cele Pasquali Daccò (Milano, 1919 - Montagnola, 2021), mecenate, grazie al cui ampio e fattivo sostegno nel 1994 ha preso avvio l'Università della Svizzera Italiana (USI).
Il fondo è in corso di catalogazione ed è depositato nei magazzini. La consultazione dei documenti, reperibili tramite il catalogo online, è consentita unicamente in sede. -
[Donazione, 1992]. Comprende documenti della biblioteca di studio di Edwin Löhrer, inseriti nel fondo generale della biblioteca e reperibili attraverso il catalogo online.
[Andwil, 1906 - Orselina, 1991]. Direttore d'orchestra. Ha studiato composizione e direzione d'orchestra alla Akademie der Tonkunst a Monaco di Baviera, si è diplomato in organo al conservatorio di Zurigo e si è laureato all'Università di Zurigo nel 1935 con una tesi in musicologia. Nel 1936 ha fondato il Coro della Radio della Svizzera Italiana. Con questo complesso vocale, che ha diretto fino al 1981, ha registrato i grandi cicli Monumenti musicali della polifonia vocale italiana e Rarità musicali dell'arte vocale italiana, comprendenti pagine corali dal Medioevo ad oggi. Nel 1962 ha fondato la Società Cameristica di Lugano, complesso vocale e strumentale con il quale ha partecipato a numerosi Festival europei e ha avuto una rilevante attività discografica premiata da numerosi "Grand Prix du Disque".
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[Donazione, 1989]. Comprende buona parte della biblioteca di studio e l'archivio di Enrico Filippini. I documenti librari sono, per esplicita volontà del donatore, integrati nel fondo generale della biblioteca; i documenti dell'archivio sono invece riuniti in una saletta al 2. piano dell'istituto; sono reperibili attraverso il seguente catalogo e sono consultabili, per motivi di studio e ricerca, su appuntamento.
[Locarno, 1932 - Roma, 1988]. Conseguito il diploma della Scuola magistrale cantonale, studiò filosofia all'Università di Milano, laureandosi nel 1958. Lavorò come traduttore di celebri autori di lingua tedesca e come editor presso importanti case editrici italiane (Bompiani, Feltrinelli, Saggiatore). Dal 1976 lavorò al quotidiano La Repubblica di Roma come responsabile delle pagine culturali. Collaboratore di importanti riviste culturali, fu tra i fondatori del "Gruppo '63".
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[Donazione, 2012]. Comprende buona parte dei volumi e delle partiture della biblioteca di studio del baritono tedesco- americano Ernst Wolff (Baden-Baden, 1905 - Francoforte sul Meno, 1992). I documenti del Fondo Ernst Wolff sono depositati nei magazzini della biblioteca e reperibili tramite il catalogo online.
[Baden-Baden, 1905 - Francoforte sul Meno, 1992]. Dopo un promettente inizio di carriera musicale a Francoforte, nel 1937 Wolff dovette emigrare, in quanto ebreo, recandosi a New York, dove riuscì a continuare il suo percorso come cantante e pianista accompagnatore, pur in condizioni disagiate. Dal 1948 le sue tournée concertistiche lo portarono anche in Europa. Stabilendosi in Ticino, a Breganzona, fondò la rassegna di concerti da camera “Serate musicali breganzonesi” (1967- 1976), continuando al contempo le sue attività come cantante e pianista in Europa e negli Stati Uniti. In America Wolff trascorse inoltre lunghi periodi come docente universitario. Per i suoi meriti come artista e insegnante, nel 1951 gli fu conferita la laurea honoris causa dalla Hamline University (Saint Paul MN) e il titolo onorario di Professore, attribuitogli dalla città di Francoforte nel 1962, come anche l’Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania (Bundesverdienstkreuz) e altri riconoscimenti. Alla sua morte nel 1992, il suo ampio archivio personale venne trasferito nel Fondo Ricerche Musicali nella Svizzera italiana presso l’Archivio di Stato del Cantone Ticino (Bellinzona). La sua biblioteca musicale (che comprende anche numerosi volumi ereditati dal suo maestro, il direttore d’orchestra di Francoforte Adolf Herz), entrò in parte nei fondi della Biblioteca cantonale di Locarno (come Fondo Ernst Wolff), un’altra parte fu donata alla biblioteca del Conservatorio della Svizzera italiana. Le sue registrazioni sonore appartengono oggi al patrimonio della Fonoteca nazionale svizzera di Lugano.
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[Donazione, 2010]. Comprende le partiture per organo, clavicembalo e pianoforte della biblioteca di studio di Francesco Rima. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Sono reperibili tramite il catalogo online.
[Sorengo, 1953 - Locarno, 2006]. Cresciuto fra Muralto e Minusio, consegue nel 1978 il diploma in ingegneria elettronica al Politecnico federale di Zurigo. Parallelamente studia musica organistica con i maestri Luigi Favini a Zurigo, Gianfranco Spinelli e Bruno Bettinelli a Milano, ottenendo nel 1982 il diploma di organo e composizione organistica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Negli anni successivi, a sostegno della sua attività concertistica, segue svariati corsi di interpretazione della musica per organo e clavicembalo con grandi specialisti della musica antica. A questi si aggiunge il corso di restauro di strumenti antichi a tastiera con Andrea Gori a Firenze, che gli sarà di valido aiuto nella comprensione dei problemi di restauro e nella costruzione di strumenti musicali su modelli antichi. Ha costruito: un clavicembalo in stile fiammingo a due manuali, su modello Ruckers (1986); due spinette, copie di un originale inglese, ricavate da un modello settecentesco 'bentside' (1986-1987); una spinetta piccola da tavolo, all'ottava (1987-1988); una spinetta grande, in stile italiano (1989); altri strumenti diversi, fra cui un'arpa di piccole dimensioni, su modello medioevale (2004-2005).
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[Donazione 2016]. Comprende l'archivio privato legato all'attività di Borghi: contiene documenti, corrispondenze, copioni, articoli, foto e molto altro sulla sua attività radiofonica e cinematografica. I documenti sono depositati al 1. piano ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Il catalogo è consultabile qui.
[Locarno 1916 - Cureglia 2005]. Nasce a Locarno nel 1916, studia lettere ed economia a Lugano e Milano, e fonda a Lugano il Teatro della poesia. Dopo gli studi si reca a Parigi e negli anni 1936-38 ha la possibilità di conoscere il mondo cinematografico: incontra registi come lo Svizzero Jean Choux, Abel Gance, Marcel L’Herbier e Jeff Musso il quale acquista una sceneggiatura di Borghi La vache sacrée. Lo stesso Musso, con la sua compagnia Derby Films, finanzia l'esordio di Francis alla regia. In seguito Borghi decide di tornare in patria e di dar vita a una casa di produzione ticinese, la Locarno Films, con la quale produrrà Eve tra i cui attori ci sarà André Mondini, uno dei padri fondatori del Festival internazionale di Locarno. Con il suo amico d'infanzia Virgilio Gilardoni sceneggiano diversi progetti, purtroppo però la Locarno Films non resiste a lungo e si scioglie. Inizia così il periodo radiofonico di Borghi a Radio Monteceneri, dove si distingue per le sue capacità d'innovazione del radioteatro. Negli anni 1958-70 lavora anche nella pubblicità e nel giornalismo. Dal 1981 al 1987 va in onda sull'allora RTSI La Röda la gira, serie scritta e ideata da Borghi, con Vittorio Barino alla regia. Borghi muore a Cureglia nell’ottobre 2005.
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[Donazione, 2007]. Comprende buona parte dei volumi e delle partiture della biblioteca di studio di Hansjörg Pauli.
I documenti sono depositati nei magazzini e sono reperibili tramite il catalogo online.[Winterthur, 1931 - Locarno, 2007]. Musicologo, pubblicista, regista radiofonico e televisivo, ha frequentato il conservatorio di Winterthur. Dal 1960 al 1965 è stato redattore per la Nuova Musica a Radio Beromünster, con particolare attenzione alla Wiener Schule e all’evoluzione in atto ai Ferienkurse di Darmstadt. Dal 1965 al 1968 è stato responsabile del Dipartimento musicale della televisione alla NDR di Amburgo, dove produsse i primi film di Mauricio Kagel. Trasferitosi a Bergamo nel 1968 e ad Orselina nel 1975, fu attivo come libero professionista con collaborazioni giornalistiche e radiotelevisive vertenti sulla musica d’avanguardia, la musica da film e la musica nei media, trattati anche in pubblicazioni, tra cui Filmmusik: Stummfilm (Klett-Cotta, 1981). Nel 1983 iniziò ad occuparsi di Hermann Scherchen, a cui riservò ricerche approfondite realizzando un film in due parti per la Televisione della Svizzera italiana in coproduzione con WDR (1984), e collaborando con l’Akademie der Künste di Berlino nell’esposizione e nella pubblicazione a lui dedicata nel 1986 (Hentrich Verlag). Nel 1971 pubblicò Für wen komponieren Sie eigentlich (Fischer Verlag), una sintesi della scena avanzata del tempo con interviste a Mauricio Kagel, Luc Ferrari, Dieter Schnebel, Iannis Xenakis, Luis de Pablo, Luigi Nono, Jacques Wildberger, Hans Werner Henze. Dal 1982 al 1994 insegnò storia della musica all’Accademia Artistica Malcantonese (diventata in seguito Accademia di musica della Svizzera italiana e poi Conservatorio della Svizzera italiana).
Fonte: Società Svizzera di Musicologia, Sezione della Svizzera italiana (SSM-SI) -
[Donazione, 2010]. Comprende partiture e libri della biblioteca di studio di Nini Hürlimann. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Sono reperibili tramite il catalogo online.
[Luino, 1896 - 1979]. Figlia di padre svizzero e di madre italiana, compì gli studi di conservatorio a Milano, dove fu allieva anche di Mario Tarenghi. Condusse poi a Luino una vita intensa come professoressa di pianoforte, avviando alla musica decine di giovani conterranei e, in un secondo tempo, anche ticinesi. La vivacità dei suoi interessi musicali si riflette nell'ampiezza del fondo di partiture e libri da lei raccolto, prima custodito in una casa privata del locarnese dove teneva le sue lezioni. Nel fondo è pure conservato un volume sulla storia della sua famiglia intitolato Casa Hürlimann. Una storia luinese, curato dalle nipoti Lili e Nilla Six (Heubergpresse, 2002) con una prefazione di Pierangelo Frigerio.
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[Donazione, 2003]. Comprende una parte della biblioteca di studio ed un archivio di Pericle Patocchi. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Sono reperibili tramite catalogo online.
[Lugano, 1911 - Loèche Les Bains, 1968]. Poeta ticinese "d'expression française". Frequentò le scuole a Varese, Milano e Parigi ed a Sion superò poi gli esami di maturità federali prima di iscriversi alla facoltà di scienze sociali all'Università di Ginevra dove si laureò nel 1935. Nel 1939 superò la licenza in lettere all'Università di Friborgo, e rientrò quindi in Ticino insegnando lingua e letteratura francesi dapprima alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona, poi al Liceo cantonale di Lugano. Nel 1936 fece parte del comitato di redazione della rivista svizzera Presence e negli anni successivi collaborò a numerose riviste francesi quali Cahier du sud, Mercure de France, oltre che a riviste e giornali svizzeri: Rivista della Svizzera italiana, Journal de Genève, Suisse contemporaine. Pubblicò molte raccolte liriche. Nel 1942 pubblicò "Colombes délivrées" per la quale ricevette il Premio Schiller e nel 1944 il suo unico libro in italiano Nella chiara profondità. Nell'intensa attività letteraria di Patocchi da segnalare le sue traduzioni in francese delle liriche del premio Nobel Quasimodo.
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[Donazione, 1991]. Comprende buona parte (circa 5000 documenti) della biblioteca di studio di Virgilio Gilardoni. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede; di alcuni documenti la Biblioteca possiede anche una ulteriore copia prestabile a domicilio. Tutti i documenti sono reperibili tramite il catalogo online.
[Mendrisio, 1916 - Locarno, 1989]. Dopo il conseguimento del diploma di maestro nel 1935, studiò filosofia all'Università Cattolica di Milano. Stabilitosi a Locarno nel 1939, fu attivo quale ricercatore, pubblicista, autore di sceneggiature per il cinema collaborando anche con il suo amico d'infanzia Francis Borghi. Dal 1946 al 1949 fu redattore de Il lavoratore, periodico del partito operaio contadino ticinese (poi partito del lavoro). Dopo il 1950 pubblicò alcuni volumi di storia dell'arte (tra cui Il gotico e L'impressionismo, 1951; Corot, 1952) e si occupò dell'allestimento di mostre e di numerose iniziative di animazione culturale. Dal 1962 al 1989 diresse l'Opera svizzera dei monumenti d'arte (OSMA), da lui stesso creata. La fondazione della rivista Archivio storico ticinese, nel 1960 (che diresse fino alla morte), segnò un allargamento degli interessi di G. anche alla storia politica e culturale, cui dedicò numerosi saggi e lavori (in particolare sull'Ottocento ticinese e su figure quali Romeo Manzoni e Carlo Battaglini). In parallelo alla sua multiforme attività di studioso insegnò, dagli anni 1950-60, alla scuola cantonale di commercio di Bellinzona e poi alla magistrale di Locarno.
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[Donazione, 1992]. Comprende 413 autografi musicali di Waldes Keller. I documenti originali sono depositati presso il Fondo Leoncavallo e consultabili su appuntamento; una copia di consultazione dei materiali è disponibile al 2. piano dell’Istituto. Il catalogo è consultabile qui.
[Arogno, 1900 - Bellinzona, 1970]. Waldes Keller fu compositore e direttore di coro. Iniziò gli studi di armonia e composizione con Enrico Dassetto a Lugano. Negli anni venti, sempre a Lugano, scrisse musica leggera e bandistica, fondò un’orchestrina e diresse la Civica Filarmonica della città. Verso il 1930 smise di comporre per un decennio; riprese l’attività musicale nel periodo della mobilitazione, scrivendo La canzone dell’aviatore e Le mie campane che riscossero un successo enorme. Tra i maggiori esponenti della musica popolare ticinese del Novecento, la sua produzione conta 50 cori a quattro voci (miste o virili) e più di 100 melodie per voci bianche. Direttore della Canterina di Giubiasco dal 1950, fu molto attivo nella vita musicale bellinzonese anche quale promotore di concerti. Le sue canzoni più note a tre e quattro voci sono riunite nei Canti della sera, tre fascicoli pubblicati da Carrara (Bergamo) nel 1960. La raccolta fa anche parte del Fondo Keller.