Fondo Leoncavallo

Il Fondo

Dopo la morte di Leoncavallo nel 1919, la proprietà rimase in relativa unità per decenni, in possesso della vedova di Leoncavallo Berta (1862–1926) e di Jeanne ‘Fernanda’ Puel, che Leoncavallo aveva nominato come ulteriore erede. Dopo la morte di quest’ultima, nel 1957, l’archivio del compositore continuò ad essere tenuto in mani private. Nel 1988, il Canton Ticino, nella consapevolezza del legame di lunga data tra Leoncavallo e il territorio, acquisì gran parte delle fonti scritte, in modo da gettare le basi per un istituto di documentazione e ricerca. La collezione, che da allora è stata notevolmente ampliata attraverso acquisti e donazioni, venne aperta al pubblico nel 1990. Ha sede nel barocco Palazzo Morettini, sotto il tetto della Biblioteca cantonale nel centro di Locarno. Nello spirito di curare e valorizzare il patrimonio artistico del compositore italiano, il Fondo Leoncavallo accoglie richieste da ricercatori di tutto il mondo.

I materiali custoditi comprendono autografi, prime edizioni e schizzi delle opere e dei libretti del maestro, una corrispondenza di oltre 3000 elementi e gran parte della sua biblioteca musicale. Si aggiunge un’ampia collezione sia di manifesti per le rappresentazioni delle sue opere sia di programmi di sala dell’epoca, assieme a rulli per pianoforte e prime registrazioni. Diverse migliaia di voci di stampa contemporanea (in parte raccolte e commentate dallo stesso Leoncavallo), assieme ad oltre 500 fotografie degli album di famiglia aprono un vasto panopticon della sua vita, sia professionale che privata. In aggiunta a questi materiali si conservano diversi oggetti personali del compositore, tra cui medaglie, coppe d’onore e altri regali di teste coronate (radunati in forma di mostra permanente), assieme alla sua biblioteca personale di poesia e narrativa contemporanea.

A disposizione dei ricercatori, il Fondo Leoncavallo fa inoltre capo a un solido fondo di riferimento di letteratura secondaria.