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Fondi speciali SBT
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FondiSigla BibliotecaElenco a catalogoInformazioni
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Lo scopo della Documentazione regionale ticinese (Drt) è la conoscenza della realtà della Svizzera Italiana. Rientra dunque in questo ambito qualunque informazione che concorra alla conoscenza di questa realtà.
La Drt si prefigge di essere esaustiva nei contenuti, sia a livello retrospettivo (e quindi storico) che di attualità, e deve perciò considerare qualunque tipo di supporto documentario che abbia un concreto e diretto legame con il territorio.
Inoltre, con il termine documento si fa riferimento alla pluralità delle fonti e dei supporti: dalla pubblicazione a stampa al manoscritto, dall'immagine alla musica, per arrivare all'audiovisivo e al supporto informatico.
La Drt ha come obiettivo di essere un vero e proprio centro di documentazione (con tutte le sue peculiarità), diversificando le fonti, analizzando a fondo sia le fonti che i documenti, unendo le informazioni le une con le altre e quindi diffondendole periodicamente.
Tutto questo grazie alla collaborazione ed al collegamento costante con le altre istituzioni che operano nel campo della cultura, dell'economia, della politica, dell'informazione e del sociale (istituzioni che sono parte integrante del territorio), affinché la documentazione che essi producono e che nel territorio stesso viene espressa, costituisca una fonte primaria e privilegiata al fine della ricerca.
Per questo motivo occorre attuare un sistema basato sull'interdipendenza e la complementarità di fruizione-produzione culturale attraverso la comprensione di più linguaggi (comunicazione scritta, suono, immagine, gesto). Si può quindi osservare come la Drt debba collaborare e cooperare strettamente, suddividendo i compiti, con altri organismi che trattano documenti che hanno carattere regionale. Tutto questo è al giorno d'oggi attuabile più facilmente grazie alla possibilità data da collegamenti telematici con altri enti (per esempio: musei, biblioteche, Fonoteca Nazionale Svizzera, centri di documentazione della RSI, ecc.).
Le possibilità delle tecniche multimediali possono quindi trovare tutta una serie di applicazioni nel settore della Drt (procedura non attuabile da altri servizi di informazione e specifica ad un centro di documentazione), applicazioni che permetterebbero la messa a disposizione agli utenti di tutto un insieme di prodotti e servizi altrimenti non disponibili.
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Comprende testi sulla traduzione. La Biblioteca cantonale di Bellinzona collabora con Babel, il Festival di letteratura e traduzione di Bellinzona e offre ai propri utenti un ampio fondo di testi sulla traduzione.
Ogni anno inoltre propone una bibliografia sugli autori presenti al festival. -
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[Donazione, 1999]. Comprende partiture e documenti d’archivio di e su Felice Lattuada (Morimondo, 1882 - Milano 1962), conservati nelle sale del Fondo Leoncavallo al 1° piano dell’Istituto.
Il Fondo Lattuada conserva un gran numero di partiture originali (perlopiù autografe), l’ampia corrispondenza del compositore, contratti e rassegne stampa, programmi e manifesti, libretti e registrazioni sonore. Un inventario sommario è scaricabile qui; il catalogo elettronico dettagliato è disponibile in sede. La consultazione dei materiali d’archivio è possibile su appuntamento.[Morimondo, 1882 - Milano 1962] Dopo essersi diplomato al Conservatorio di Milano nel 1911, Lattuada si affermò presto come compositore di musica da camera. Nonostante la sua vocazione per l’opera, le sue prime creazioni liriche, La tempesta, andata in scena al teatro Dal Verme di Milano nel 1922, e Sandha, al teatro Carlo Felice di Genova nel 1924, non raccolsero il successo desiderato. Solo con la commedia lirica Le preziose ridicole del 1929, Lattuada conquistò un primo notevole successo alla Scala, seguito da un cospicuo numero di rappresentazioni nei maggiori teatri in Italia e all’estero. Simile, anche se meno evidente a livello internazionale, fu il riscontro del suo Don Giovanni, con la prima assoluta al teatro S. Carlo di Napoli (sempre nel 1929), che vide varie riprese nei teatri italiani fino agli anni 1950. Il suo primo importante poema sinfonico, La consacrazione del bardo, venne eseguito a Roma nel 1931. Nel 1935 Lattuada fu nominato direttore della Civica Scuola di musica di Milano. Dopo i successi della commedia La caverna di Salamanca (1938), si dedicò con crescente interesse alle musiche per film, tra cui quelli realizzati sotto la regia del suo figlio Alberto. Nel periodo postbellico Lattuada si avvicinò nuovamente alla musica sinfonica, con Preludio e fuga (1946), Cimitero di guerra (1953) e Impressioni sinfoniche (1954). La sua ultima opera, la tragedia Caino, nel 1957 lo riportò ancora una volta al teatro alla Scala di Milano.
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[Donazione, 2010]. Comprende oltre 7'600 volumi, 10'000 saggi e 12'000 articoli sulla storia dell'architettura militare dal XV al XX secolo, raccolti da Marino Viganò. È inteso anche a ricordare Aldo Daccò (Gaggiano, 1896 - Milano, 1975), industriale e filantropo, e Cele Pasquali Daccò (Milano, 1919 - Montagnola, 2021), mecenate, grazie al cui ampio e fattivo sostegno nel 1994 ha preso avvio l'Università della Svizzera Italiana (USI).
Il fondo è in corso di catalogazione ed è depositato nei magazzini. La consultazione dei documenti, reperibili tramite il catalogo online, è consentita unicamente in sede. -
[Donazione, 1992]. Comprende documenti della biblioteca di studio di Edwin Löhrer, inseriti nel fondo generale della biblioteca e reperibili attraverso il catalogo online.
[Andwil, 1906 - Orselina, 1991]. Direttore d'orchestra. Ha studiato composizione e direzione d'orchestra alla Akademie der Tonkunst a Monaco di Baviera, si è diplomato in organo al conservatorio di Zurigo e si è laureato all'Università di Zurigo nel 1935 con una tesi in musicologia. Nel 1936 ha fondato il Coro della Radio della Svizzera Italiana. Con questo complesso vocale, che ha diretto fino al 1981, ha registrato i grandi cicli Monumenti musicali della polifonia vocale italiana e Rarità musicali dell'arte vocale italiana, comprendenti pagine corali dal Medioevo ad oggi. Nel 1962 ha fondato la Società Cameristica di Lugano, complesso vocale e strumentale con il quale ha partecipato a numerosi Festival europei e ha avuto una rilevante attività discografica premiata da numerosi "Grand Prix du Disque".
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[Donazione, 1989]. Comprende buona parte della biblioteca di studio e l'archivio di Enrico Filippini. I documenti librari sono, per esplicita volontà del donatore, integrati nel fondo generale della biblioteca; i documenti dell'archivio sono invece riuniti in una saletta al 2. piano dell'istituto; sono reperibili attraverso il seguente catalogo e sono consultabili, per motivi di studio e ricerca, su appuntamento.
[Locarno, 1932 - Roma, 1988]. Conseguito il diploma della Scuola magistrale cantonale, studiò filosofia all'Università di Milano, laureandosi nel 1958. Lavorò come traduttore di celebri autori di lingua tedesca e come editor presso importanti case editrici italiane (Bompiani, Feltrinelli, Saggiatore). Dal 1976 lavorò al quotidiano La Repubblica di Roma come responsabile delle pagine culturali. Collaboratore di importanti riviste culturali, fu tra i fondatori del "Gruppo '63".
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[Donazione, 2012]. Comprende buona parte dei volumi e delle partiture della biblioteca di studio del baritono tedesco- americano Ernst Wolff (Baden-Baden, 1905 - Francoforte sul Meno, 1992). I documenti del Fondo Ernst Wolff sono depositati nei magazzini della biblioteca e reperibili tramite il catalogo online.
[Baden-Baden, 1905 - Francoforte sul Meno, 1992]. Dopo un promettente inizio di carriera musicale a Francoforte, nel 1937 Wolff dovette emigrare, in quanto ebreo, recandosi a New York, dove riuscì a continuare il suo percorso come cantante e pianista accompagnatore, pur in condizioni disagiate. Dal 1948 le sue tournée concertistiche lo portarono anche in Europa. Stabilendosi in Ticino, a Breganzona, fondò la rassegna di concerti da camera “Serate musicali breganzonesi” (1967- 1976), continuando al contempo le sue attività come cantante e pianista in Europa e negli Stati Uniti. In America Wolff trascorse inoltre lunghi periodi come docente universitario. Per i suoi meriti come artista e insegnante, nel 1951 gli fu conferita la laurea honoris causa dalla Hamline University (Saint Paul MN) e il titolo onorario di Professore, attribuitogli dalla città di Francoforte nel 1962, come anche l’Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania (Bundesverdienstkreuz) e altri riconoscimenti. Alla sua morte nel 1992, il suo ampio archivio personale venne trasferito nel Fondo Ricerche Musicali nella Svizzera italiana presso l’Archivio di Stato del Cantone Ticino (Bellinzona). La sua biblioteca musicale (che comprende anche numerosi volumi ereditati dal suo maestro, il direttore d’orchestra di Francoforte Adolf Herz), entrò in parte nei fondi della Biblioteca cantonale di Locarno (come Fondo Ernst Wolff), un’altra parte fu donata alla biblioteca del Conservatorio della Svizzera italiana. Le sue registrazioni sonore appartengono oggi al patrimonio della Fonoteca nazionale svizzera di Lugano.
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[Donazione, 2010]. Comprende le partiture per organo, clavicembalo e pianoforte della biblioteca di studio di Francesco Rima. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Sono reperibili tramite il catalogo online.
[Sorengo, 1953 - Locarno, 2006]. Cresciuto fra Muralto e Minusio, consegue nel 1978 il diploma in ingegneria elettronica al Politecnico federale di Zurigo. Parallelamente studia musica organistica con i maestri Luigi Favini a Zurigo, Gianfranco Spinelli e Bruno Bettinelli a Milano, ottenendo nel 1982 il diploma di organo e composizione organistica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Negli anni successivi, a sostegno della sua attività concertistica, segue svariati corsi di interpretazione della musica per organo e clavicembalo con grandi specialisti della musica antica. A questi si aggiunge il corso di restauro di strumenti antichi a tastiera con Andrea Gori a Firenze, che gli sarà di valido aiuto nella comprensione dei problemi di restauro e nella costruzione di strumenti musicali su modelli antichi. Ha costruito: un clavicembalo in stile fiammingo a due manuali, su modello Ruckers (1986); due spinette, copie di un originale inglese, ricavate da un modello settecentesco 'bentside' (1986-1987); una spinetta piccola da tavolo, all'ottava (1987-1988); una spinetta grande, in stile italiano (1989); altri strumenti diversi, fra cui un'arpa di piccole dimensioni, su modello medioevale (2004-2005).
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[Donazione 2016]. Comprende l'archivio privato legato all'attività di Borghi: contiene documenti, corrispondenze, copioni, articoli, foto e molto altro sulla sua attività radiofonica e cinematografica. I documenti sono depositati al 1. piano ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Il catalogo è consultabile qui.
[Locarno 1916 - Cureglia 2005]. Nasce a Locarno nel 1916, studia lettere ed economia a Lugano e Milano, e fonda a Lugano il Teatro della poesia. Dopo gli studi si reca a Parigi e negli anni 1936-38 ha la possibilità di conoscere il mondo cinematografico: incontra registi come lo Svizzero Jean Choux, Abel Gance, Marcel L’Herbier e Jeff Musso il quale acquista una sceneggiatura di Borghi La vache sacrée. Lo stesso Musso, con la sua compagnia Derby Films, finanzia l'esordio di Francis alla regia. In seguito Borghi decide di tornare in patria e di dar vita a una casa di produzione ticinese, la Locarno Films, con la quale produrrà Eve tra i cui attori ci sarà André Mondini, uno dei padri fondatori del Festival internazionale di Locarno. Con il suo amico d'infanzia Virgilio Gilardoni sceneggiano diversi progetti, purtroppo però la Locarno Films non resiste a lungo e si scioglie. Inizia così il periodo radiofonico di Borghi a Radio Monteceneri, dove si distingue per le sue capacità d'innovazione del radioteatro. Negli anni 1958-70 lavora anche nella pubblicità e nel giornalismo. Dal 1981 al 1987 va in onda sull'allora RTSI La Röda la gira, serie scritta e ideata da Borghi, con Vittorio Barino alla regia. Borghi muore a Cureglia nell’ottobre 2005.
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[Donazione, 2007]. Comprende buona parte dei volumi e delle partiture della biblioteca di studio di Hansjörg Pauli.
I documenti sono depositati nei magazzini e sono reperibili tramite il catalogo online.[Winterthur, 1931 - Locarno, 2007]. Musicologo, pubblicista, regista radiofonico e televisivo, ha frequentato il conservatorio di Winterthur. Dal 1960 al 1965 è stato redattore per la Nuova Musica a Radio Beromünster, con particolare attenzione alla Wiener Schule e all’evoluzione in atto ai Ferienkurse di Darmstadt. Dal 1965 al 1968 è stato responsabile del Dipartimento musicale della televisione alla NDR di Amburgo, dove produsse i primi film di Mauricio Kagel. Trasferitosi a Bergamo nel 1968 e ad Orselina nel 1975, fu attivo come libero professionista con collaborazioni giornalistiche e radiotelevisive vertenti sulla musica d’avanguardia, la musica da film e la musica nei media, trattati anche in pubblicazioni, tra cui Filmmusik: Stummfilm (Klett-Cotta, 1981). Nel 1983 iniziò ad occuparsi di Hermann Scherchen, a cui riservò ricerche approfondite realizzando un film in due parti per la Televisione della Svizzera italiana in coproduzione con WDR (1984), e collaborando con l’Akademie der Künste di Berlino nell’esposizione e nella pubblicazione a lui dedicata nel 1986 (Hentrich Verlag). Nel 1971 pubblicò Für wen komponieren Sie eigentlich (Fischer Verlag), una sintesi della scena avanzata del tempo con interviste a Mauricio Kagel, Luc Ferrari, Dieter Schnebel, Iannis Xenakis, Luis de Pablo, Luigi Nono, Jacques Wildberger, Hans Werner Henze. Dal 1982 al 1994 insegnò storia della musica all’Accademia Artistica Malcantonese (diventata in seguito Accademia di musica della Svizzera italiana e poi Conservatorio della Svizzera italiana).
Fonte: Società Svizzera di Musicologia, Sezione della Svizzera italiana (SSM-SI) -
[Donazione, 2010]. Comprende partiture e libri della biblioteca di studio di Nini Hürlimann. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Sono reperibili tramite il catalogo online.
[Luino, 1896 - 1979]. Figlia di padre svizzero e di madre italiana, compì gli studi di conservatorio a Milano, dove fu allieva anche di Mario Tarenghi. Condusse poi a Luino una vita intensa come professoressa di pianoforte, avviando alla musica decine di giovani conterranei e, in un secondo tempo, anche ticinesi. La vivacità dei suoi interessi musicali si riflette nell'ampiezza del fondo di partiture e libri da lei raccolto, prima custodito in una casa privata del locarnese dove teneva le sue lezioni. Nel fondo è pure conservato un volume sulla storia della sua famiglia intitolato Casa Hürlimann. Una storia luinese, curato dalle nipoti Lili e Nilla Six (Heubergpresse, 2002) con una prefazione di Pierangelo Frigerio.
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[Donazione, 2003]. Comprende una parte della biblioteca di studio ed un archivio di Pericle Patocchi. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede. Sono reperibili tramite catalogo online.
[Lugano, 1911 - Loèche Les Bains, 1968]. Poeta ticinese "d'expression française". Frequentò le scuole a Varese, Milano e Parigi ed a Sion superò poi gli esami di maturità federali prima di iscriversi alla facoltà di scienze sociali all'Università di Ginevra dove si laureò nel 1935. Nel 1939 superò la licenza in lettere all'Università di Friborgo, e rientrò quindi in Ticino insegnando lingua e letteratura francesi dapprima alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona, poi al Liceo cantonale di Lugano. Nel 1936 fece parte del comitato di redazione della rivista svizzera Presence e negli anni successivi collaborò a numerose riviste francesi quali Cahier du sud, Mercure de France, oltre che a riviste e giornali svizzeri: Rivista della Svizzera italiana, Journal de Genève, Suisse contemporaine. Pubblicò molte raccolte liriche. Nel 1942 pubblicò "Colombes délivrées" per la quale ricevette il Premio Schiller e nel 1944 il suo unico libro in italiano Nella chiara profondità. Nell'intensa attività letteraria di Patocchi da segnalare le sue traduzioni in francese delle liriche del premio Nobel Quasimodo.
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[Donazione, 1991]. Comprende buona parte (circa 5000 documenti) della biblioteca di studio di Virgilio Gilardoni. I documenti sono depositati nei magazzini ed è consentita unicamente la consultazione in sede; di alcuni documenti la Biblioteca possiede anche una ulteriore copia prestabile a domicilio. Tutti i documenti sono reperibili tramite il catalogo online.
[Mendrisio, 1916 - Locarno, 1989]. Dopo il conseguimento del diploma di maestro nel 1935, studiò filosofia all'Università Cattolica di Milano. Stabilitosi a Locarno nel 1939, fu attivo quale ricercatore, pubblicista, autore di sceneggiature per il cinema collaborando anche con il suo amico d'infanzia Francis Borghi. Dal 1946 al 1949 fu redattore de Il lavoratore, periodico del partito operaio contadino ticinese (poi partito del lavoro). Dopo il 1950 pubblicò alcuni volumi di storia dell'arte (tra cui Il gotico e L'impressionismo, 1951; Corot, 1952) e si occupò dell'allestimento di mostre e di numerose iniziative di animazione culturale. Dal 1962 al 1989 diresse l'Opera svizzera dei monumenti d'arte (OSMA), da lui stesso creata. La fondazione della rivista Archivio storico ticinese, nel 1960 (che diresse fino alla morte), segnò un allargamento degli interessi di G. anche alla storia politica e culturale, cui dedicò numerosi saggi e lavori (in particolare sull'Ottocento ticinese e su figure quali Romeo Manzoni e Carlo Battaglini). In parallelo alla sua multiforme attività di studioso insegnò, dagli anni 1950-60, alla scuola cantonale di commercio di Bellinzona e poi alla magistrale di Locarno.
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[Donazione, 1992]. Comprende 413 autografi musicali di Waldes Keller. I documenti originali sono depositati presso il Fondo Leoncavallo e consultabili su appuntamento; una copia di consultazione dei materiali è disponibile al 2. piano dell’Istituto. Il catalogo è consultabile qui.
[Arogno, 1900 - Bellinzona, 1970]. Waldes Keller fu compositore e direttore di coro. Iniziò gli studi di armonia e composizione con Enrico Dassetto a Lugano. Negli anni venti, sempre a Lugano, scrisse musica leggera e bandistica, fondò un’orchestrina e diresse la Civica Filarmonica della città. Verso il 1930 smise di comporre per un decennio; riprese l’attività musicale nel periodo della mobilitazione, scrivendo La canzone dell’aviatore e Le mie campane che riscossero un successo enorme. Tra i maggiori esponenti della musica popolare ticinese del Novecento, la sua produzione conta 50 cori a quattro voci (miste o virili) e più di 100 melodie per voci bianche. Direttore della Canterina di Giubiasco dal 1950, fu molto attivo nella vita musicale bellinzonese anche quale promotore di concerti. Le sue canzoni più note a tre e quattro voci sono riunite nei Canti della sera, tre fascicoli pubblicati da Carrara (Bergamo) nel 1960. La raccolta fa anche parte del Fondo Keller.
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Il fondo antico della Biblioteca è costituito da manoscritti e opere stampate fino al 1850. Il nucleo principale riunisce i volumi di cinque dei tredici conventi soppressi dal governo cantonale alla metà del XIX secolo (S. Antonio abate e di S. Maria degli Angeli di Lugano; S. Giovanni Battista e S. Francesco di Mendrisio e il Collegio Papio di Ascona). Le acquisizioni successive risalgono alla seconda metà dell'Ottocento, con l'arrivo di volumi di studi danteschi e manzoniani, e ad anni più recenti con acquisti mirati di opere soprattutto d'interesse filologico. Di notevole importanza le donazioni: quella del bibliofilo Sergio Colombi, che nel 1962 regalò alla Biblioteca un centinaio di incunaboli. Da gennaio 2015 è in corso un progetto di riorganizzazione del Fondo.
Incunaboli
La Biblioteca possiede 199 incunaboli, catalogati e studiati da Adriana Ramelli (A. Ramelli, Catalogo degli incunaboli della Biblioteca cantonale di Lugano, Olschki, Firenze 1981). Il fondo si divide in due ambiti, a seconda della provenienza dei volumi: di origine conventuale gli uni, donati da Sergio Colombi gli altri. Il primo gruppo comprende volumi soprattutto in latino e di contenuto religioso. Sono largamente presenti i fondatori della teologia cattolica, dottori, padri della Chiesa, storici della Chiesa, canonisti, i grandi predicatori, ma non mancano i classici antichi, filosofi, letterati, umanisti, filologi, grammatici. Il secondo gruppo comprende opere soprattutto umanistiche e per lo più in volgare, comprendenti rare edizioni di Dante, Petrarca e Boccaccio.Libri corali (Antifonari)
Con la soppressione dei conventi a metà del XIX secolo, la Biblioteca entra in possesso di una preziosa raccolta di libri corali, 12 volumi - dieci pergamenacei e due su carta - prodotti tra il XVI e il XVII secolo per la liturgia del Convento di Santa Maria degli Angeli di Lugano. I 12 libri corali sono i diretti eredi di una tradizione manoscritta che dal Medioevo si è spinta fino a tutto il Rinascimento ed il Barocco, e costituivano il necessario riferimento per la comunità francescana nell'atto di celebrare i riti quotidianamente prescritti. Di particolare rilievo anche estetico il loro apparato iconografico. La direzione della Biblioteca ha provveduto a far digitalizzare questi volumi e a realizzare lo studio: I libri corali della Biblioteca cantonale di Lugano, già del convento di S. Maria degli Angeli, a cura di Giovanni Conti e Luca Saltini (Lugano 2015).
Aldine
Nel 1975 la signora Valentina Bonetti Colombi, per espresso desiderio del suo defunto marito Sergio Colombi, donò alla Biblioteca 44 esemplari di edizioni aldine stampate a Venezia tra il 1501 e il 1590 nelle officine tipografiche dei Manuzio. Va detto che quasi tutti gli esemplari della collezione Colombi provengono dal libraio antiquario Giuseppe Martini. La Biblioteca possiede anche altri esemplari di Aldine. -
Il Fondo Bodoni, appartenuto al collezionista Richard Hadl, fu acquistato dal Cantone il 22 maggio 1945. Consta di più di 400 opere e rappresenta la raccolta di stampe bodoniane più importante al mondo dopo quella della biblioteca palatina di Parma. In seguito vennero operati acquisti tesi ad ampliare questo patrimonio: l'Oratio Dominica, con la preghiera del Padre nostro in 155 lingue; la grande Iliade in tre volumi (1808), il raro Manuale tipografico (uscito postumo nel 1818) e il Saggio di caratteri a fogli sciolti (1782). Fu possibile anche entrare in possesso di un unicum bodoniano, la Raccolta di tutti i rami apparsi dal 1769 al 1791 nelle pubblicazioni della Stamperia parmense. Di grande importanza sono inoltre le Rime del Petrarca del 1799, in fogli sciolti.
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La raccolta comprende 103 scatti, opera del fotografo Ivan Bianchi (1811-1893), attivo in Russia negli anni di metà Ottocento. Si tratta di preziosissime immagini di San Pietroburgo e Mosca, che mostrano allo spettatore luoghi e atmosfere cariche di una forte suggestione. Tra le fotografie, alcune risalgono al 1852 agli albori della storia della fotografia, e costituiscono le più antiche immagini conservate di San Pietroburgo. Nel 2005 la Biblioteca ha pubblicato il volume: Squarci di storia pietroburghese e moscovita nelle immagini del fotografo Ivan Bianchi, a cura di Mario Redaelli e Pia Todorovic Redaelli, Biblioteca cantonale di Lugano-Edizioni Le Ricerche, Lugano-Losone 2005.
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Luigi Canonica (1762-1844) studiò architettura all'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Giuseppe Piermarini. Con l'arrivo dei Francesi a Milano divenne "direttore generale della Illuminazione Pubblica" e, nel 1797, "architetto nazionale", dirigendo il più importante ufficio pubblico cui un architetto potesse aspirare. Con l'istituzione del Regno d'Italia (1805) venne nominato "architetto reale", occupandosi della progettazione degli allestimenti per le feste pubbliche, dell'adattamento di numerosi edifici storici ai nuovi usi e delle residenze reali (Palazzo e Villa Reale di Milano, Villa e Parco Reale di Monza). L'originario corpus documentario dell'archivio personale di Canonica fu frazionato e dalla famiglia Porta passò nelle varie successioni a tre diversi rami della medesima famiglia: i Fraschina e i Cattaneo di Manno e i Banchini di Neggio poi Pregassona. La parte più consistente dell'intero fondo archivistico, costituita da due delle tre frazioni - Fondo Emilia Banchini (proveniente dalla famiglia Banchini di Pregassona, è stato depositato il 1. aprile 1998 e consegnato definitivamente all'Archivio del Moderno il 31 gennaio 2000); e Fondo Fraschina-Banchini divenuto di proprietà della Biblioteca cantonale di Lugano. La terza parte, la collezione della famiglia Cattaneo è stata acquisita dal Comune di Manno, insieme alla Casa Porta, e depositata presso l'Archivio di Stato di Bellinzona. L'Archivio del Moderno ha pubblicato il volume: Luigi Canonica (1764-1844) architetto di "utilità pubblica e privata", a cura di Francesco Repishti e Letizia Tedeschi, Mendrisio Academy Press-Silvana Editoriale, Mendrisio-Milano 2011. Cfr. catalogo in http://lineamenta.biblhertz.it/Lineamenta/1090480515.51/1090480660.14/
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Fondo appartenuto a don Luigi Agustoni (1917-2004), pioniere negli studi di canto gregoriano e liturgia. Consta di ca 2.580 volumi, di cui una buona parte in tedesco, lingua che conosceva bene essendo nato a Kreuzlingen.
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Dario Palmisano (1929-2012), nato a Napoli, segue gli studi teologici dai Padri Gesuiti della città partenopea. Ordinato sacerdote nel 1952, svolge il suo ministero in Italia per molti anni. Nel 1988 giunge in Diocesi come cappellano dell'Ospedale Beata Vergine di Mendrisio, e diventa parroco di Ponte Tresa nel 1996, incarico che mantenne fino al 2011. Studioso appassionato di storia e di religioni, dal 2001 è stato membro della Commissione per i rapporti con le altre religioni e per i movimenti religiosi.
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Fondo donato alla Biblioteca nel novembre 2013, grazie al quale venne riaperta la Biblioteca diocesana. Comprende libri di teologia, filosofia morale, storia, storia dell'arte, letteratura. Catalogati ca 3.960 libri.
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Pietro Agostino d'Avack (1905-1982), avvocato e giurista italiano, rettore dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel periodo compreso tra il 1967 e il 1973, fu titolare della cattedra di Diritto Canonico. Il fondo venne acquistato all'inizio degli anni novanta del secolo scorso da Mons. Eugenio Corecco. Comprende diverse cinquecentine, seicentine, settecentine, nonché libri dell'Ottocento e del Novecento. Una parte del fondo è in deposito alla Biblioteca Salita dei Frati.
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Don Willy Volonté è stato rettore del Seminario della Diocesi di Lugano, docente alla Facoltà di Teologia di Lugano e all'Università Cattolica di Milano; è tuttora delegato vescovile in seno alla Commissione diocesana per la pastorale familiare. Il fondo, arrivato nella Biblioteca nel 2015, è costituito da libri soprattutto di teologia e pastorale familiare.
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Il fondo antico comprende tutti i volumi della biblioteca conventuale, costituitasi a partire dal 1565 (quando i Cappuccini risiedevano ancora a Sorengo) e arricchitasi nel corso dei secoli fino al 1980, anno dell'apertura al pubblico nella nuova sede.
Conta circa 20'000 titoli, suddivisibili in vari ambiti disciplinari: letteratura, oratoria sacra, agiografia, ascetica e spiritualità, storia e storia locale. Le edizioni vanno dal XV al XX secolo, con 28 incunaboli e più di 900 cinquecentine.
I libri editi prima del 1900 sono consultabili solo in sede. -
Nel 1904 l'importante biblioteca di Enrico Fraschina di Tesserete è stata donata, suddivisa in tre gruppi, alla Biblioteca Cantonale di Lugano, al convento di Bigorio e al Comune di Tesserete. Nel 2003 il Comune di Capriasca (già Tesserete) ha poi ceduto la sua parte alla nostra biblioteca. Tra i 138 titoli catalogati, troviamo edizioni di libri di arte e architettura del Seicento e del Settecento.
Consultazione in sede. -
Il convento dei Cappuccini di Landeron è stato chiuso nel 1993 e i libri trasportati al convento di Lugano. I 235 titoli sono di argomenti affini a quelli del fondo antico della Biblioteca Salita dei Frati con l'aggiunta di alcuni testi di storia locale della regione di Neuchâtel.
Consultazione in sede. -
L'Ospizio di San Rocco a Mesocco venne fondato nel 1668 dai frati Cappuccini della provincia di Milano che avevano assunto la cura spirituale delle valli Mesolcina e Calanca. I fondi librari della biblioteca conventuale, più di 2000 titoli, sono confluiti nella Biblioteca del convento di Lugano nel 1986. Per la maggior parte si tratta di libri di argomento religioso, molti sono i testi di oratoria sacra, di agiografia, di ascetica, suddivisi in un arco cronologico dal XVI al XX secolo.
I libri editi prima del 1900 sono consultabili solo in sede. -
Riunisce i libri di padre Giovanni Pozzi (1923-2002), famoso italianista, già professore all'Università di Friburgo. Comprende edizioni cinque-seicentesche di opere letterarie italiane, in parte rare, strumenti storico-bibliografici, testi di metodologia letteraria, iconologia, teoria del linguaggio mistico.
I libri editi dal 1900 in poi sono prestabili a domicilio. -
La biblioteca del Convento dei Cappuccini del Bigorio, fondato nel 1535, conta circa 4700 volumi su un arco cronologico che va dal XV al XIX secolo, con 30 incunaboli e circa 200 cinquecentine.
I volumi sono in corso di catalogazione su mandato della Associazione Amici del Bigorio e sono consultabili solo in sede, al Bigorio oppure a Lugano. -
La biblioteca del Convento della Madonna del Sasso di Orselina raduna il patrimonio superstite (ca. 14000 volumi) di quattro collezioni librarie antiche: quella del convento di San Francesco a Locarno fondato intorno al 1230, quella dei Francescani della Madonna del Sasso (1480 ca.), quella dei Cappuccini di San Rocco di Locarno (1602) ed infine quella dei Cappuccini trasferitisi ad Orselina nel 1848. Il fondo librario è ricco di edizioni del XVI secolo (ca. 500) e conta 33 incunaboli e una trentina di postincunaboli.
Le opere sono in corso di catalogazione su mandato della Associazione Pro Restauro Sacro Monte Madonna del Sasso e sono consultabili solo in sede, a Orselina oppure a Lugano. -
La biblioteca Abate Fontana di Sagno conserva il patrimonio librario lasciato in eredità alla parrocchia dall'abate Antonio Fontana (Sagno 1784 - Besazio 1865), che fu insegnante di letteratura classica al liceo Gallio di Como e al liceo di Brescia. Nel 1832 ottenne la prestigiosa carica di direttore generale dei Ginnasi della Lombardia. Fu inoltre traduttore dilettante dal greco, e autore di operette pedagogico-didattiche in uso anche nelle scuole del nostro paese.
La biblioteca conserva più di 2500 volumi. La maggior parte del fondo è ottocentesca, seguono più di 200 edizioni settecentesche, 58 seicentine e 55 cinquecentine. Nel fondo librario sono di grande interesse le opere di letteratura latina e greca, con edizioni anche rare.
Consultazione in sede. -
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[Donazione, 1993].
Comprende un patrimonio di circa 1400 volumi che riflette la formazione storico-filosofica del prof. Felice Rossi (1898-1970), uomo di scuola, esponente politico di orientamento radicale, giornalista e autore di una i<>Storia della scuola ticinese (Grassi, 1959).
Donazione offerta dalla consorte e dal figlio Elvio Rossi alla nostra biblioteca e accettata dal Consiglio di Stato con risoluzione N. 4838 del 15 giugno 1993.
Di questo fondo librario, in fase di inserimento nel catalogo Sbt, esiste un catalogo cartaceo: Catalogo del Fondo Felice Rossi conservato presso la Biblioteca cantonale di Mendrisio. Mendrisio, [Biblioteca cantonale], 1996, 83 p.
La consultazione dei documenti già inseriti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese è possibile solo su appuntamento.
Nota bibliografica: "Corriere del Ticino" del 18 novembre 1970, p. 11 e "Corriere del Ticino" del 4 febbraio 1993, p. 21.
ricerca del fondo nel catalogo SbtImmagine
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[Deposito, 1987].
Fondo librario, comprendente 667 volumi, depositato dal Comune di Mendrisio che l'aveva ricevuto in eredità dal defunto dott. Dante Ronchetti (1897-1986), imprenditore e munifico benefattore mendrisiense.
La consultazione dei documenti già inseriti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese è possibile solo su appuntamento.
Nota bibliografica: "Corriere del Ticino" del 12 febbraio 1986; p. 8 Relazione del Consiglio di direzione [del Liceo cantonale di Mendrisio] sulla gestione dell'anno scolastico 1986/87 (Mendrisio, 1987), p. 37; Rapporto di gestione del Liceo di Mendrisio : anno scolastico 1992-1993, p. 29.
(immagine: busto commemorativo c/o OBV Mendrisio)
ricerca del fondo nel catalogo SbtImmagine
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[Deposito, 1979].
Si tratta di un fondo comprendente 578 volumi prevalentemente di argomento letterario. Queste opere sono state acquistate dal Circolo di cultura di Mendrisio sull'arco di 25 anni (dal 1942 al 1967).
La consultazione dei documenti - tutti inseriti nel catalogo collettivo del Sistema bibliotecario ticinese - è possibile solo su appuntamento.
Nota bibliografica: Flavio Medici. Alcune notizie sul Circolo di cultura di Mendrisio e dintorni, in Rileggere Luigi Lavizzari. Mendrisio, Circolo di cultura di Mendrisio e dintorni, 2013, pp. 164-167.
www.circolodicultura.ch
ricerca del fondo nel catalogo SbtImmagine
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