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Autore |
Ostinelli, Marcello |
Titolo |
L'insegnamento delle religioni nella scuola pubblica. Dai principi all'applicazione |
Edizione |
[Milano] : Politeia, 2017 |
Localizzazione
segnatura |
BZ-Archivio di Stato. Magazzino. Segnatura:ASB 24575.
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Osservazioni |
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Autore |
Marcello Ostinelli, Ernesto Borghi, Diego Erba |
Titolo |
Convegno di Mendrisio : "per una cultura religiosa nella scuola pubblica" : le tre relazioni principali |
Edizione |
in "Risveglio". - 2014, no. 5-6, p. 2-15 |
Localizzazione
segnatura |
BZ-Biblioteca cantonale. Doc. regionale. Segnatura:BCB BPER 78.
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Osservazioni |
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Autore |
Ostinelli, Marcello |
Titolo |
Religioni, interculturalità ed etica nella scuola pubblica : valutazione della sperimentazione dell'insegnamento di Storia delle religioni nel secondo biennio della Scuola media ticinese : rapporto finale |
Edizione |
Locarno : Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, Dipartimento formazione e apprendimento, 2014 |
Localizzazione
segnatura |
BZ-Biblioteca cantonale. Doc. regionale. Segnatura:BCB 7.1.2 OSTI.
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Osservazioni |
Rapporto sulla sperimentazione del corso di Storia delle religioni in alcune classi di scuola media in Ticino. |
Autore |
Rota, Andrea |
Titolo |
État des lieux des politiques de l'enseignement religieux en Suisse latine : réformes institutionnelles et schémas interprétatifs |
Edizione |
Gollion : Infolio, 2015 |
Localizzazione
segnatura |
LU-Biblioteca cantonale. Magazzini. Segnatura:LGC MC 637.
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Osservazioni |
Tesi di dottorato che analizza l'insegnamento della religione in diversi cantoni svizzeri (incluso il Ticino). |
Autore |
Rezzaghi, Roberto |
Titolo |
Manuale di didattica della religione |
Edizione |
Brescia : La scuola, 2012 |
Localizzazione
segnatura |
LU-Biblioteca universitaria. Biblioteca. Segnatura:BUL A 230.071 REZ MAN.
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Osservazioni |
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Autore |
Catterin, Massimo |
Titolo |
L'insegnamento della religione nella scuola pubblica in Europa analisi e contributi di istituzioni europee |
Edizione |
Roma : Pontificia Università Lateranense, 2012 |
Localizzazione
segnatura |
LU-Biblioteca Salita dei Frati. Fondo Moderno. Segnatura:BSF SB 5794.
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Osservazioni |
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Titolo |
Verifiche : periodico di politica scolastica |
Edizione |
Mendrisio : Verifiche, numeri 3 (giugno) e 4 (settembre) del 2010
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Localizzazione
segnatura |
BZ-Biblioteca cantonale. Doc. regionale. Segnatura:BCB Per 733
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Osservazioni |
Questi due numeri della rivista contengono degli approfondimenti sul dibattito riguardo all'insegnamento della religione a scuola. |
Autore |
Divisione della Scuola, Ufficio delle scuole
comunali |
Titolo |
Aggiornamento Piano di studio delle scuole dell'obbligo "Storia delle religioni" |
Edizione |
Bellinzona : Repubblica e Cantone Ticino,
Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), 2019 |
Localizzazione
segnatura |
Internet (verificato il 16.10.2020)
https://www4.ti.ch |
Osservazioni |
Il programma del nuovo corso di Storia delle religioni. |
Autore |
Bollag, Elio |
Titolo |
La nuova "ora di religioni" |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 17 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
Un giornalista, membro della Comunità
israelita di Lugano, si esprime favorevolmente verso la proposta di
rinnovare l'insegnamento religioso nelle scuole.
Nella convinzione che il disprezzo verso "altre" confessioni dipenda
spesso da ignoranza, si accoglie con piacere la rinuncia
all'indottrinamento unilaterale; agli allievi si apriranno nuovi
orizzonti mentali e culturali, che illumineranno meglio il loro credo
di appartenenza, quale che esso sia. |
Autore |
Borghi, Ernesto |
Titolo |
Per insegnare a tutti cultura religiosa
nel sistema scolastico ticinese : un contributo al dibattito
in corso |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 8-10 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
La cultura religiosa è presente nel
sistema scolastico ticinese in chiave confessionale, quindi
facoltativa. Se tale situazione va modificata, si dovranno cercare
soluzioni che non eliminino del tutto il discorso religioso dal mondo
della scuola, pena l'impoverimento del programma scolastico.
Non spetta all'insegnamento religioso nella scuola la spiegazione o la
difesa di questa o quella religione; sarebbe invece più
utile proporre una dimensione religiosa della cultura che aiuti
l'allievo a comprendere la profondità e la
complessità della cultura occidentale, così
legata in passato alla dimensione spirituale.
Non devono più esistere laicismi e clericalismi, a favore di
una cultura comune proposta da docenti appositamente preparati. |
Autore |
Campoli, Daniele |
Titolo |
Presa di posizione della Chiesa
evangelica riformata |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 16 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
Malgrado alcune perplessità, il Sinodo
CERT nel maggio 2003 si dichiara criticamente aperto alla proposta di
un insegnamento religioso obbligatorio di impostazione non
confessionale, per stimolare il dialogo e la riflessione sulle diverse
espressioni religiose presenti nella nostra società.
Rifiuta invece la possibilità del "doppio binario",
cioè del mantenimento dell'attuale ora confessionale, alla
quale si aggiungerebbe l'ora di "storia delle religioni": tale
proposta, infatti, non favorirebbe la cultura dell'incontro e
graverebbe la scuola di inutili oneri finanziari ed organizzativi. |
Autore |
El Araby, Hassan |
Titolo |
IL punto di vista della
Comunità islamica |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 17 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
Quello che i musulmani preferirebbero, in Ticino,
sarebbe un insegnamento religioso islamico nella scuola pubblica,
affiancato a quello cattolico ed evangelico.
In ogni caso, però, ciò che propone l'iniziativa
parlamentare per un insegnamento religioso obbligatorio per tutti e non
confessionale è ritenuto migliore della situazione attuale.
Si auspica, al riguardo, che anche i musulmani del Ticino possano
collaborare alla stesura dei nuovi programmi di insegnamento, in quanto
lo spirito della proposta va nella direzione dell'incontro, e non dello
scontro fra culture e religioni diverse. |
Autore |
Basset, Jean-Claude |
Titolo |
La religion dans les écoles
romandes : de quoi parlons-nous? |
Edizione |
In : Tangram, Bollettino
della Commissione federale contro il razzismo, n. 14, ottobre 2003, p.
32-38 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BCB Per 724 |
Osservazioni |
Da una decina d'anni, nella Svizzera romanda
è aperta la discussione sull'opportunità, o meno,
di offrire insegnamento religioso nelle scuole pubbliche,
nonchè sulle modalità di quest'insegnamento.
L'articolo propone una panoramica della situazione al riguardo, a
partire dal 1994.
Alcuni esempi sono:
- Friburgo, dove nel '94 i docenti di scienze
religiose chiedono ed ottengono una distinzione fra catechesi cattolica
ed insegnamento aperto al fenomeno religioso nella sua
totalità di espressione
- Ginevra, dove nel '96 il Gran Consiglio vota
per un corso di storia delle religioni nel ciclo scolastico medio
- Canton Vaud, che nel 2000 introduce un corso
di storia delle religioni per la maturità federale, tenuto
da docenti non appartenenti al clero
- Vallese, che nel 2002 adotta il programma
"Enbiro" (enseignemet biblique romand), interreligioso, dove
collaborano responsabili delle diverse Chiese insieme a rappresentanti
del Dipartimento dell'istruzione pubblica romanda
- Neuchâtel, che nel 2003 introduce al
6o anno di scolarità un corso di introduzione alla
civiltà ebraica e cristiana, proseguendo poi con
introduzione ad altre confessioni
Si riconosce l'importanza di un'istruzione religiosa, ai fini di un
completamento delle altre materie di studio, ma senza farne strumento
di proselitismo: va lasciato uno spazio proporzionale alle diverse
credenze, come pure all'idea di umanesimo ateo.
|
Autore |
Bernasconi, Oliviero |
Titolo |
La religione fattore di integrazione
nella scuola statale |
Edizione |
In : Tangram, Bollettino
della Commissione federale contro il razzismo, n. 14, ottobre 2003, p.
71-74 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BCB Per 724 |
Osservazioni |
Il dibattito sull'insegnamento religioso nella
scuola pubblica ruota in fondo attorno al concetto di
laicità dello Stato, più che sull'idea di
religione in se stessa.
Uno Stato laico, per essere tale, deve escludere dalle scuole la
religione, oppure deve accogliere tutte le religioni, senza imposizioni
dettate dalla rilevanza statistica di un credo religioso rispetto ad un
altro. Una scelta si impone.
La religione è inoltre strettamente legata all'arte, alla
letteratura, alla storia, alla filosofia. Lo Stato non può
ignorare questa realtà, se non vuol essere tacciato di
ignoranza o superficialità. È quindi necessario
che la scuola offra ai suoi allievi anche un insegnamento religioso, ma
senza imporre una determinata religione. Si andrebbe così,
dopo una laicità di tipo illuminista e una conseguente
reazione clericale, verso un'istruzione religiosa che fa sua
l'esperienza di convivenza di credi e culture diverse che sperimentiamo
attualmente.
La nuova "ora di religione" sarebbe così la palestra ideale
dove ricevere informazioni preziose per il curriculum scolastico, ma
anche momento privilegiato di educazione al rispetto e al dialogo. |
Autore |
Gaspoz, Monique |
Titolo |
Enseignement religieux en Valais
: une orientation nouvelle |
Edizione |
In : Tangram, Bollettino
della Commissione federale contro il razzismo, n. 14, ottobre 2003, p.
91-93 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BCB Per 724 |
Osservazioni |
In Vallese, l'insegnamento religioso fa parte dei
programmi delle scuole pubbliche, dalle elementari ai primi tre anni
delle scuole superiori.
A lungo improntato ad una catechesi marcata, è ora stato
rivisto nella sua impostazione, tenendo conto della crescente
multiculturalità della società vallesana. Sono
stati individuati 3 filoni di discorso religioso, che non costituiscono
corsi separati, ma interagiscono fra loro:
- conoscenza della cultura giudaico-cristiana
- sviluppo dei valori personali e sociali,
ovvero del senso morale
- dimensione spirituale, sulle questioni
fondamentali dell'esistenza
Per la didattica, ci si è orientati sulle opere edite da
"Enbiro" (Enseignement biblique et interreligieux romand), ovvero da
un'associazione che comprende rappresentanti del Dipartimento
dell'istruzione pubblica dei cantoni romandi e rappresentanti del clero
cattolico ed evangelico. I contenuti sono biblici, ma si aprono anche
alla conoscenza delle altre religioni.
L'idea di base è quella di distinguere fra conoscenze
fornite dalla scuola e catechesi fornita dalla propria Chiesa di
appartenenza.
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Autore |
Robert-Grandpierre, Carlo |
Titolo |
L'enseignement du religieux en pays
neuchâtelois |
Edizione |
In : Tangram, Bollettino
della Commissione federale contro il razzismo, n. 14, ottobre 2003, p.
76-80 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BCB Per 724 |
Osservazioni |
La scuola pubblica del cantone di
Neuchâtel è profondamente attaccata alla sua
laicità; tuttavia, nel 2003, è stato introdotto
nei suoi programmi un corso di cultura religiosa ed umanistica (ECRH).
Essendo ormai evidente il profondo analfabetismo religioso dei giovani,
che in pratica non conoscono il loro passato religioso e culturale, e
faticano a capire il significato di quadri, sculture, liriche, eventi
storici, festività, ecc., il Consiglio di Stato
neocastellano ha istituito nel 1995 una commissione incaricata di
elaborare un programma di istruzione religiosa, possibilmente non
proposta da un punto di vista dogmatico quanto come veicolo di simboli
e valori culturali. Le discussioni e le polemiche sorte in seguito,
prima della stesura definitiva nel 2003, non hanno intaccato l'idea di
religione come dimensione essenziale dell'umanità, quanto i
contenuti specifici e le modalità d'insegnamento (impartito
dai docenti di storia); l'articolo ne parla in modo approfondito. |
Autore |
Tognina, Paolo |
Titolo |
Insegnamento religioso nella scuola
pubblica ticinese |
Edizione |
In : Tangram, Bollettino
della Commissione federale contro il razzismo, n. 14, ottobre 2003, p.
95-97 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Emeroteca
Segn.: BCB Per 724 |
Osservazioni |
L'articolo tratteggia la situazione
dell'insegnamento religioso nelle scuole ticinesi, frutto del processo
che a metà degli anni Settanta ha portato al riconoscimento
del diritto della Chiesa evangelica riformata ad insegnare nella scuola
pubblica. Seguono poi, nell'ordine, chiarimenti sulle
modalità di iscrizione ai corsi di religione (facoltativi) e
delucidazioni sul dibattito che è sorto a poco a poco
sull'argomento: considerata anche la diminuzione degli allievi
cattolici che scelgono di seguire "l'ora di religione", vale la pena di
continuare con questa offerta educativa? Qualcosa va modificato?
Alle preoccupazioni pastorali del vescovo di Lugano si aggiungono le
considerazioni critiche dell'Associazione per la scuola pubblica, di
ispirazione laica, che sottolinea l'ignoranza religiosa di troppi
ragazzi; si auspica così una soluzione educativa,
obbligatoria per tutti gli allievi, che non abbia più
carattere strettamente confessionale, ma si allarghi a comprendere la
cultura religiosa in senso lato. Altre proposte chiedono l'istituzione
di un corso di storia delle religioni, ed altre ancora rivendicano il
"doppio binario" (già in vigore nei licei), dove corsi
facoltativi di cultura religiosa affiancano corsi cattolici e
protestanti.
Il dibattito è in corso. |
Autore |
Laim, don Claudio |
Titolo |
Dieci anni di convenzione |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 14-15 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
Don Claudio Laim, direttore dell'UIRS (Ufficio
Istruzione Religiosa Scolastica) ripercorre le tappe che, dagli anni
Cinquanta ha percorso l'istruzione religiosa nelle scuole ticinesi.
Si è andata via via formando l'idea di porre la "persona
dell'allievo" al centro del compito educativo, anche in ambito
religioso, rinunciando ad indottrinamenti o forme obsolete di
catechismo, in favore di un progetto educativo globale. Lo Stato e
l'UIRS hanno sempre potuto controllare l'applicazione di questi
principi educativi.
Inoltre, l'UIRS ha registrato dal 1993 le percentuali degli iscritti
all'ora di religione cattolica nelle scuole; tenendo conto del
censimento federale del 2000 sull'appartenenza religiosa, emerge che
nella scuola dell'obbligo la maggioranza delle famiglie iscrive i figli
all'ora di religione cattolica. Poichè anche gli evangelici
hanno la possibilità di seguire a scuola il loro
insegnamento religioso, non sembrano esserci problemi per la
programmazione dell'istruzione religiosa nelle scuole del Ticino,
almeno fino al termine delle scuole medie.
Modifiche sono necessarie per le scuole superiori e per dare modo anche
alle persone di altre religioni di avere insegnamenti spirituali
adeguati, ma nella sostanza i risultati ottenuti sono già
abbastanza soddisfacenti. |
Autore |
Monti, Ornella |
Titolo |
Un programma per l'insegnamento delle
culture religiose |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 13 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
Il parere di una bibliotecaria del Centro
Didattico Cantonale su un possibile percorso di cultura religiosa nelle
scuole.
Anche nelle scuole della Svizzera romanda è in corso un
dibattito sull'argomento. A Neuchâtel c'è un nuovo
programma di insegnamento delle culture religiose ed umanistiche,
appena entrato in vigore, che potrebbe servire da spunto per la
realtà ticinese: si tratta di un corso obbligatorio ed
integrato nell'insegnamento della storia e dell'educazione civica; non
una materia separata, dunque, ma un complemento di corsi già
esistenti, per sottolineare l'universalità dell'interrogarsi
degli uomini e per contribuire all'apertura mentale degli allievi. |
Autore |
Pezzoli-Olgiati, Daria |
Titolo |
Scienze delle religioni e teologia di
fronte a nuovi concetti dell'insegnamento della religione nelle scuole |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 12 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
Spunti di riflessione sulla religione e sul
concetto di insegnamento religioso nelle scuole.
In Ticino il dibattito sull'argomento si è finora sviluppato
attorno al problema di chi è legittimato ad impartire tale
insegnamento: le chiese tradizionalmente maggioritarie sul territorio?
i rappresentanti delle maggiori comunità religiose? i
docenti incaricati dallo Stato?
Ma anche la questione dei contenuti è importante. Si vuol
fare teologia (approfondendo la propria tradizione religiosa) oppure
scienza delle religioni (analisi delle forme storiche della religione,
senza interagire con quanto si descrive)?
Forse è il caso di considerare i contenuti in prima istanza,
per poter poi decidere chi dovrà insegnarli e in quale
forma. |
Autore |
Sadis, Laura |
Titolo |
L'iniziativa parlamentare
sull'insegnamento religioso |
Edizione |
In : Scuola Ticinese, anno
XXXII, serie III, n. 259, nov.-dicembre 2003, p. 10-11 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 148 |
Osservazioni |
La deputata Sadis spiega le ragioni
dell'iniziativa parlamentare sull'insegnamento religioso nelle scuole
ticinesi.
Dopo aver esaminato nei dettagli l'articolo 23 della Legge sulla
Scuola, che garantisce unicamente l'insegnamento della religione
cattolica e di quella evangelica, a livello facoltativo, si evidenzia
che tale insegnamento è sempre meno seguito, particolarmente
a livello medio-superiore, con pesanti conseguenze sulla preparazione
culturale degli allievi.
Inoltre, in una società sempre più
multiculturale, conviene avvicinare gli studenti anche alla conoscenza
di altre religioni, nella convinzione di tutelare la libertà
religiosa di ogni persona: paradossalmente, uno Stato laico
è la migliore garanzia per la fede. |
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