Dossier documentari

Scuola e Religione in Ticino

3. Aspetti storici e/o cronologici

Sommario completo

1. Premessa

2. Generalità

3. Aspetti storici

4. Aspetti legislativi (Confederazione)

5. Aspetti legislativi (Cantone)

6. Aspetti socio-religiosi

7. Aspetti didattici e/o pedagogici

8. Scuole religiose in Ticino

9. Bibliografia (documenti non indicati in altre sezioni) e filmografia/documenti sonori

10. Indirizzi (compresi indirizzi Internet e banche dati)


Autore Pedrazzini, Luigi ; Pelli, Fulvio
Titolo La discussione sull'insegnamento religioso
Edizione in : Risveglio, rivista mensile della Federazione Docenti Ticinesi, anno XCIV, n. 7-8 1990, p. 111-115
Localizzazione
segnatura
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. regionale
Segn.: BPER 78
Osservazioni In merito alle discussioni sulla legge della Scuola del 1990, la rivista Risveglio presenta le opinioni di due politici di diversa tendenza.
  1. Luigi Pedrazzini, del PPD, sostiene l'articolo 23 della nuova legge, affermando che esso rispetta la libertà individuale di scelta e, al tempo stesso, riconosce l'importanza dell'insegnamento religioso nelle scuole. Si tratta di una soluzione di compromesso, certo non risolutiva, ma comunque degna di appoggio in quanto implica riconoscimento ed importanza della materia nel programma scolastico.
  2. Fulvio Pelli, del PLR, sottolinea invece l'insoddisfazione per un compromesso che sembra frutto della pratica, più che dei principi. È tuttavia innegabile che l'art. 23 della nuova legge rispetta la libertà dell'allievo, e dei suoi genitori, di frequentare o meno le lezioni di religione; vi è inoltre garanzia di rispetto delle finalità della scuola pubblica e della costituzione, e ciò è importante a fronte di una Chiesa cattolica che a volte torna ad irrigidirsi su posizioni ormai antistoriche.


Autore Grippo, Francesco
Titolo Scuola e insegnamento della religione nel cantone Ticino
Edizione Verona : Università degli Studi, Facoltà di Magistero, 1980
Localizzazione
segnatura
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc. regionale
Segn.: BCB 7.1.9 GRIP
Osservazioni Tesi di laurea che analizza i rapporti fra scuola ed insegnamento religioso in Ticino, dalla prima legge sull'istruzione elementare del 1804 al 1980.

Le vicende dell'istruzione religiosa si intrecciano con quelle politiche e sociali, formando un quadro complesso che subisce una svolta decisiva dopo il Concilio Vaticano II e il Sinodo del 1972 della Diocesi di Lugano. Il quarto capitolo del testo (p. 99-130) studia la posizione dell'istruzione religiosa all'interno della scuola pubblica ticinese; si evidenzia la crescente caduta di estremismi e interessi di partito, nonchè della volontà della Chiesa a fare opera di evangelizzazione : fine della scuola, quindi anche dell'educazione religiosa, è quello di dare coscienza critica all'allievo e favorirne la riflessione, non di fornire soluzioni pre-confezionate o verità assolute.
Questi i temi specifici:
  • l'istruzione religiosa all'interno dei compiti della scuola
  • le aree giustificative di quest'istruzione
  • i suoi itinerari didattico-educativi
  • l'educazione religiosa a scuola e in famiglia

Autore Negri, Giancarlo
Titolo Scuola di stato e libertà di scelta religiosa
Edizione Milano : Vita e Pensiero, 1978
Localizzazione
segnatura
Biblioteca cantonale di Locarno
Segn.: BRLA 17812
Osservazioni Testo interessante per la sua prospettiva storica sull'insegnamento della religione nella scuola.

Se nel 1978 l'Europa non conosceva ancora l'odierno tasso di immigrazione e convivenza fra gente di cultura e credo diversi, è pur vero che era già in atto una forte polemica sull'opportunità dello Stato di offrire, o meno, l'insegnamento religioso a scuola. Il testo si riferisce alla realtà italiana e alla religione cattolica, ma parecchie riflessioni sono ancora di attualità.
Da notare, in particolare, il secondo capitolo del libro (p. 21-62), dove si prospettano 3 possibilità educative:
  1. abolizionisti
  2. conservatori
  3. rinnovatori
Di sicuro impatto sono alcuni principi-guida di tanti abolizionisti, come la non insegnabilità della fede e l'inautenticità di un'evangelizzazione a pagamento (sic). Il problema di molti rinnovatori, invece, è quello del metodo col quale gestire le differenze di approccio alla fede: in situazioni di pluralismo culturale le filosofie, con i loro metodi, sono diverse, e ciò costituisce un ostacolo per i riformatori di programmi scolastici.

Bisogna pertanto operare scelte a diversi livelli, decidendo di mantenere, o meno, l'insegnamento religioso nella scuola, ed in seguito scegliere la formula più adatta, ricordando che la scuola neutrale è un'utopia, o quanto meno una scuola impoverita nei suoi contenuti culturali e sociali.

Diversi articoli di stampa ripercorrono l'iter dell'iniziativa parlamentare che chiede una modifica dell'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche ticinesi.

Dalle prime critiche del 2002 all'odierna istituzione di una commissione che si chini su questo problema, emerge una nuova consapevolezza dell'importanza educativa della scuola. In particolare, l'Associazione per la Scuola Pubblica chiede una scuola su misura per una società pluralistica, dunque anche una revisione della cosiddetta "ora di religione" . Il dibattito si sposta poi, inevitabilmente, su un piano concettuale e politico, con riflessioni sul concetto di laicità dello Stato, per poi approdare a discussioni di genere didattico, con ipotesi sul contenuto dei futuri corsi di educazione religiosa.
[Lista dossier documentari] [Sistema bibliotecario ticinese]



© Sistema bibliotecario ticinese e Documentazione regionale ticinese, 2004 | https://www.sbt.ti.ch/bcb/home/aserv/drt/scuolareligione/storici.html