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Autore |
Pedrazzini, Luigi ; Pelli, Fulvio |
Titolo |
La discussione sull'insegnamento
religioso |
Edizione |
in : Risveglio, rivista
mensile della Federazione Docenti Ticinesi, anno XCIV, n. 7-8 1990, p.
111-115 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BPER 78 |
Osservazioni |
In merito alle discussioni sulla legge della
Scuola del 1990, la rivista Risveglio presenta le
opinioni di due politici di diversa tendenza.
- Luigi Pedrazzini, del PPD, sostiene l'articolo
23 della nuova legge, affermando che esso rispetta la
libertà individuale di scelta e, al tempo stesso, riconosce
l'importanza dell'insegnamento religioso nelle scuole. Si tratta di una
soluzione di compromesso, certo non risolutiva, ma comunque degna di
appoggio in quanto implica riconoscimento ed importanza della materia
nel programma scolastico.
- Fulvio Pelli, del PLR, sottolinea invece
l'insoddisfazione per un compromesso che sembra frutto della pratica,
più che dei principi. È tuttavia innegabile che
l'art. 23 della nuova legge rispetta la libertà
dell'allievo, e dei suoi genitori, di frequentare o meno le lezioni di
religione; vi è inoltre garanzia di rispetto delle
finalità della scuola pubblica e della costituzione, e
ciò è importante a fronte di una Chiesa cattolica
che a volte torna ad irrigidirsi su posizioni ormai antistoriche.
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Autore |
Grippo, Francesco |
Titolo |
Scuola e insegnamento della religione
nel cantone Ticino |
Edizione |
Verona : Università degli Studi,
Facoltà di Magistero, 1980 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Bellinzona / Doc.
regionale
Segn.: BCB 7.1.9 GRIP |
Osservazioni |
Tesi di laurea che analizza i rapporti fra scuola
ed insegnamento religioso in Ticino, dalla prima legge sull'istruzione
elementare del 1804 al 1980.
Le vicende dell'istruzione religiosa si intrecciano con quelle
politiche e sociali, formando un quadro complesso che subisce una
svolta decisiva dopo il Concilio Vaticano II e il Sinodo del 1972 della
Diocesi di Lugano. Il quarto capitolo del testo (p. 99-130) studia la
posizione dell'istruzione religiosa all'interno della scuola pubblica
ticinese; si evidenzia la crescente caduta di estremismi e interessi di
partito, nonchè della volontà della Chiesa a fare
opera di evangelizzazione : fine della scuola, quindi anche
dell'educazione religiosa, è quello di dare coscienza
critica all'allievo e favorirne la riflessione, non di fornire
soluzioni pre-confezionate o verità assolute.
Questi i temi specifici:
- l'istruzione religiosa all'interno dei compiti
della scuola
- le aree giustificative di quest'istruzione
- i suoi itinerari didattico-educativi
- l'educazione religiosa a scuola e in famiglia
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Autore |
Negri, Giancarlo |
Titolo |
Scuola di stato e libertà di
scelta religiosa |
Edizione |
Milano : Vita e Pensiero, 1978 |
Localizzazione
segnatura |
Biblioteca cantonale di Locarno
Segn.: BRLA 17812 |
Osservazioni |
Testo interessante per la sua prospettiva storica
sull'insegnamento della religione nella scuola.
Se nel 1978 l'Europa non conosceva ancora l'odierno tasso di
immigrazione e convivenza fra gente di cultura e credo diversi,
è pur vero che era già in atto una forte polemica
sull'opportunità dello Stato di offrire, o meno,
l'insegnamento religioso a scuola. Il testo si riferisce alla
realtà italiana e alla religione cattolica, ma parecchie
riflessioni sono ancora di attualità.
Da notare, in particolare, il secondo capitolo del libro (p. 21-62),
dove si prospettano 3 possibilità educative:
- abolizionisti
- conservatori
- rinnovatori
Di sicuro impatto sono alcuni principi-guida di tanti abolizionisti,
come la non insegnabilità della fede e
l'inautenticità di un'evangelizzazione a pagamento
(sic). Il problema di molti rinnovatori, invece, è quello
del metodo col quale gestire le differenze di approccio alla fede: in
situazioni di pluralismo culturale le filosofie, con i loro metodi,
sono diverse, e ciò costituisce un ostacolo per i
riformatori di programmi scolastici.
Bisogna pertanto operare scelte a diversi livelli, decidendo di
mantenere, o meno, l'insegnamento religioso nella scuola, ed in seguito
scegliere la formula più adatta, ricordando che la scuola
neutrale è un'utopia, o quanto meno una scuola impoverita
nei suoi contenuti culturali e sociali. |
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Diversi articoli di stampa ripercorrono l'iter dell'iniziativa
parlamentare che chiede una modifica dell'insegnamento religioso nelle
scuole pubbliche ticinesi.
Dalle prime critiche del 2002 all'odierna istituzione di una
commissione che si chini su questo problema, emerge una nuova
consapevolezza dell'importanza educativa della scuola. In particolare,
l'Associazione per la Scuola Pubblica chiede una scuola su misura per
una società pluralistica, dunque anche una revisione della
cosiddetta "ora di religione" . Il dibattito si sposta poi,
inevitabilmente, su un piano concettuale e politico, con riflessioni
sul concetto di laicità dello Stato, per poi approdare a
discussioni di genere didattico, con ipotesi sul contenuto dei futuri
corsi di educazione religiosa. |